La storia del primo imprenditore solare: se non fosse stato rapito, i combustibili fossili avrebbero avuto questo successo?

George Cove ha inventato nel 1905, i pannelli solari domestici che sembravano stranamente simili a quelli installati oggi nelle case. Ma dopo il suo rapimento il progetto è stranamente fallito

Ogni giorno siamo bombardati da informazioni che sostengono che non si possa vivere senza combustili fossili, fondamentali per lo sviluppo del Paese. Ma cosa accadrebbe se vi dicessimo che esiste un’alternativa e che potrebbe essere stata sabotata proprio dagli interessi dei combustibili fossili fin dal suo inizio?

La ricercatrice Sugandha Srivastav durante i suoi studi sull’economia dell’innovazione dell’energia pulita, scopre una storia poco conosciuta, quella dell”inventore canadese George Cove, uno dei primi imprenditori di energia rinnovabile al mondo. Cove ha inventato nel 1905, i pannelli solari domestici che sembravano stranamente simili a quelli installati oggi nelle case: avevano persino una batteria rudimentale per mantenere l’energia in funzione quando il sole non splendeva.

Come scrive la ricercatrice, la società di Cove, la Sun Electric Generator Corporation di New York, aveva una capitalizzazione di 5 milioni di dollari e la rivista Modern Electric aveva sottolineato come “con due giorni di sole, il dispositivo immagazzinerà energia elettrica sufficiente per illuminare una normale casa per una settimana”.

Ma non solo. Spiegava come l’energia solare a basso costo poteva combattere la povertà con calore ed elettricità a buon mercato. Insomma un futuro di energia pulita sembrava essere lì a portata di mano. Che successe poi?

Secondo un rapporto del New York Herald del 19 ottobre 1909, Cove fu rapito e la condizione per il suo rilascio prevedeva la rinuncia al brevetto solare e la chiusura dell’azienda. Cove rifiutò ma fu fortunatamente rilasciato vicino allo zoo del Bronx. Tuttavia dopo il rapimento, misteriosamente, la sua attività nel settore dell’energia solare fallì. Il che sembra strano: negli anni precedenti il ​​rapimento, aveva sviluppato diverse versioni del dispositivo solare, migliorandolo ogni volta.

“Non posso dire con certezza se dietro ci fossero interessi particolari – scrive la ricercatrice- Alcuni all’epoca accusarono Cove di aver inscenato il rapimento a scopo pubblicitario. Altre fonti suggeriscono che dietro a tutto ciò potrebbe esserci un ex investitore. Ciò che è ben noto, però, è che le aziende di combustibili fossili adottano pratiche senza scrupoli nei confronti dei loro concorrenti. E il solare rappresentava una minaccia in quanto è una tecnologia intrinsecamente democratica – tutti hanno accesso al sole – che può dare potere ai cittadini e alle comunità, a differenza dei combustibili fossili che necessitano della costruzione di un impero”.

I nomi dei colossi del fossile li conosciamo bene: John D. Rockefeller, Edison che arrivò a fulminare un uomo e animali da fattoria per dimostrare che la corrente alternata del suo rivale Nikola Tesla fosse pericolosa. La stessa sorte a quanto pare è toccata a Cove

“Il continuo dominio dei combustibili fossili nel 21° secolo non era inevitabile: era una scelta, ma su cui molti di noi non avevano voce in capitolo. I combustibili fossili furono sostenuti inizialmente perché non ne comprendevamo l’impatto ambientale mortale e in seguito perché la lobby aveva deciso di farlo diventato così potente da resistere al cambiamento”, spiega ancora la ricercatrice Sugandha Srivastav.

“Ma c’è speranza: l’energia solare ora fornisce l’elettricità più economica che l’umanità abbia mai visto e i costi continuano a crollare con la diffusione. Più andiamo veloci, più risparmiamo . Se abbracciamo lo spirito di ottimismo visto ai tempi di Cove e facciamo le giuste scelte tecnologiche, possiamo ancora raggiungere il mondo alimentato dal sole da lui immaginato tanti anni fa”.

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Fonte: The conversation

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