Quinto Conto Energia: l’ultimo appello delle associazioni a Clini

Il Presidente del Comitato IFI Alessandro Cremonesi ha rivolto un appello a Clini chiedendo la tutela del premio Made in Europe e il bonus per la sostituzione dei tetti in amiento con i pannelli fotovoltaico

Quinto conto energia. Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato IFI, ha lanciato un ultimo appello al Ministro dell’Ambiente Clini sottolineando la necessità di stringere i tempi sul decreto che disciplinerà gli incentivi per il fotovoltaico emanando al più presto il nuovo conto energia.

Una storia che purtroppo si ripete, non manca di evidenziare Cremonesi, secondo cui quanto sta accadendo in questi giorni è già successo lo scorso anno a maggio, prima dell’emanazione del Decreto Romani, che diede l’avvio al Quarto conto energia. “I ritardi nell’emanazione del V Conto Energia – afferma Cremonesi – stanno oramai generando gli stessi effetti di panico nel mercato già conosciuti non più di un anno or sono in occasione dell’emanazione del Decreto Romani“.

Sebbene Passera abbia rassicurato riguardo ad alcuni dei punti più discussi del Quinto conto energia, i dubbi non si placano, e non si placheranno fino a quando non sarà disponibile il testo definitivo del documento.

Secondo il b, tale ritardo è deleterio e preoccupa gli operatori industriali nazionali, per i quali la priorità assoluta è la confermata del Premio Made in Europe “negli stessi valori economici – 3 centesimi di euro a kWh – già proposti dalla Conferenza Unificata in data 6 giugno 2012, cumulabili con quelli di egual importo dedicati allo smaltimento dell’amianto, formalmente accettati verbalmente dallo stesso Sottosegretario De Vincenti“. I già discussi bonus, secondo Passera, dovrebbero far parte del Quinto conto energia, anche se ancora non c’è l’assoluta certezza che sia davvero così.

E Cremonesi scende a condizioni. Pur di garantire i due premi, quello per il Made in Europe e quello per la sostituzione delle coperture in eternit, il Presidente del Comitato Ifi si è detto disposto “a rinunciare all’innalzamento della soglia dai 12 ai 20 Kw per l’accesso al Registro e alla ‘sanatoria’ che vedrebbe gli impianti non entrati ancora in esercizio a beneficiare delle tariffe incentivanti del IV Conto“.

E spiega le proprie motivazioni: “Salvaguardare la filiera italiana“. Quest’ultima, a suo dire, si sarebbe “messa in gioco con degli investimenti indotti dalla presenza nel IV Conto di una premialità aggiuntiva per il Made In e che ora, alla luce delle tariffe proposte, rischia di diventare totalmente inefficace“.

Per questo si è rivolto al Ministro Clini, chiedendo “un ulteriore impegno a supportare gli operatori del fotovoltaico in quest’ennesima valutazione”.

Francesca Mancuso

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