Così anche Parmigiano Reggiano e prosciutto San Daniele alimentano la deforestazione

Secondo un rapporto di Voxeurope, multinazionali alimentari europee, incluse aziende italiane di grande prestigio come Parmigiano Reggiano e Prosciutto San Daniele, importano farina di soia dal Chaco argentino, alimentando la deforestazione

Un nuovo rapporto di Voxeurope punta il dito su una pratica poco nota e molto “pesante” dal punto di vista ambientale, portata avanti da alcune note aziende italiane e spagnole. Si tratta dell‘importazione di farina di soia per mangimi proveniente dalla regione argentina del Chaco, nota per essere soggetta a deforestazione. Una pratica dunque che sta contribuendo alla distruzione di un prezioso hotspot di biodiversità.

Il rapporto punta il dito su marchi italiani di fama internazionale come Parmigiano Reggiano e San Daniele, accusati di importare ingenti quantità di soia proprio dalla regione del Chaco, soia utile a realizzare mangimi per animali e soddisfare così la richiesta di carne e formaggio di alta qualità.

La presa di posizione di Voxeurope è molto chiara dato che scrive:

marchi prestigiosi come Parmigiano Reggiano e San Daniele si appropriano degli stessi prodotti sfruttando scappatoie legali e abusando dell’autoregolamentazione.

Ricordiamo che il Chaco argentino è una vasta regione che si estende su 110 milioni di ettari, caratterizzata da foreste che rappresentano uno dei pochi habitat ancora intatti in Sud America. È una terra ricca di biodiversità, con molte specie endemiche e comunità indigene che dipendono da questi ecosistemi per la loro sopravvivenza.

Secondo i dati forniti da MarineTraffic, diverse navi solcano regolarmente l’Atlantico trasportando farina di soia dall’Argentina all’Europa. Il report mostra il viaggio che compiono i semi di soia provenienti dalle aree a rischio deforestazione del Chaco argentino, poi trasportati ai porti di Rosario e San Lorenzo, sul fiume Paraná, dove vengono trasformati in farina e successivamente spediti in Europa.

farina di soia deforestazione argentina

@Voxeuropesta

Italia e Spagna sono al vertice di questa catena di approvvigionamento, importando grandi quantità di soia di cui una significativa percentuale proviene proprio da terreni soggetti a deforestazione, il che va contro alle politiche UE che vietano l’importazione di prodotti derivati dalla deforestazione.

Leggi anche: Ti sveliamo perché stiamo mettendo nei nostri piatti la deforestazione del Chaco argentino

La replica del Consorzio del Parmigiano Reggiano

Abbiamo chiesto una replica al Consorzio del Parmigiano Reggiano in merito al rapporto di Voxeurop. Ecco cosa ci ha risposto il direttore Riccardo Deserti:

Premettiamo che per il Parmigiano Reggiano è necessario utilizzare una minima quantità di soia perché la componente proteica principale è data dal fieno. Negli ultimi anni il Consorzio si sta impegnando per rafforzare ulteriormente il legame col territorio e per ridurre progressivamente la soia integrando la razione con altre fonti proteiche locali e nazionali. Questo ancor prima del nuovo regolamento sulla deforestazione e per un’esigenza intrinseca alla DOP che è quella di reperire la materia prima nell’area di produzione. Riteniamo possibile impegnarsi in progetti mirati ad ottenere razioni alimentari diverse, utilizzando fonti proteiche alternative e locali, contribuendo così, sia a rendere la DOP sempre più legata al territorio di origine, sia a ridurre o eliminare l’utilizzo di soia proveniente da deforestazione. Riteniamo che questi obiettivi possano trovare impulso anche grazie all’entrata in vigore il 13 maggio del nuovo Regolamento EU 2024/1143 sulle indicazioni geografiche.

Abbiamo provato a contattare anche il Consorzio Prosciutto San Daniele, ma non ci ha fornito ancora una sua replica.

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Fonte: Voxeurop

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