Presto non avremo più acqua dolce? I ghiacciai del mondo sono molto più sottili di quanto si pensasse

Nuovi studi condotti dai satelliti sui ghiacciai del mondo suggeriscono che le scorte di acqua dolce della Terra potrebbero essere più scarse di quanto finora immaginato

Fondamentali per alimentare i fiumi e fornire acqua potabile fresca ai milioni di individui che vivono nelle vicinanze, i ghiacciai del mondo potrebbero essere una riserva d’acqua molto più limitata di quanto si pensasse finora. Secondo un nuovo studio, condotto grazie all’ausilio di immagini satellitari, le forniture di acqua dolce potrebbero raggiungere il picco prima del previsto, lasciando milioni di persone prive di acqua potabile per vivere e irrigare le colture.

Le immagini satellitari in questione sono state scattate fra il 2017 e il 2018 e forniscono quindi un’istantanea che va contestualizzata in un periodo temporale più lungo, attraverso la creazione di modelli matematici che permetteranno agli scienziati di prevedere cosa accadrà nei prossimi anni. I risultati sono preoccupanti: se si considera la velocità con cui le temperature stanno aumentando per effetto della crisi climatica, non è difficile immaginare la scomparsa dei ghiacciai in molti ambienti terrestri in un tempo molto più breve di quello finora ipotizzato.

Si stima, per esempio, che nelle Ande tropicali il volume del ghiacciaio sia già inferiore del 27% rispetto a quanto previsto dagli scienziati qualche anno fa. Allo stesso modo, in alcune regioni fredde della Russia e dell’Asia settentrionale, i livelli di ghiaccio sono inferiori al 35%. Globalmente di stima una riduzione imprevista dei ghiacciai di circa l’11%.

(Leggi anche: Scioglimento dei ghiacciai a ritmo record. In soli 20 anni persa un’area grande quanto il Regno Unito)

Le nuove stime sono state effettuate grazie ad una ricostruzione in grafica digitale dei 215.000 ghiacciai della Terra sfruttando le immagini dei satelliti e raggiungendo un margine di precisione e di accuratezza finora mai sperimentato. Mancano tuttavia ancora informazioni relative ad alcune aree del Pianeta, quelle più remote e meno scandagliate dai satelliti e dai radar: sono le regioni comprese fra Ande e Himalaya – proprio quelle su cui circa un miliardo e mezzo di persone fanno affidamento per i loro approvvigionamenti di acqua dolce.

I ricercatori hanno combinato più di 800.000 immagini satellitari che hanno messo in evidenza gli spostamenti dei ghiacciai e la velocità con la quale tali spostamenti avvengono: i ghiacciai, infatti, possono sembrare colossi immobili e immutabili, ma sono invece in costante movimento e nel giro degli ultimi anni stanno subendo repentine trasformazioni che ne stanno cambiando radicalmente i profili. Proprio il loro movimento è una spia del loro stato di salute: più veloce si muovono, minore è il loro spessore e, quindi, maggiore è la velocità con cui si stanno sciogliendo.

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Fonti: Nature Geoscience / New York Times

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