Questo lago sta per segnare ufficialmente l’Antropocene, l’inizio di una nuova epoca geologica

Per secoli, Crawford Lake ha silenziosamente assorbito segni di cambiamento dal mondo di superficie: oltre al plutonio-239, altri sottoprodotti umani come microplastiche, fertilizzanti e fuliggine. Ora, nei prossimi mesi, i ricercatori determineranno se quel lago debba essere nominato il punto di partenza ufficiale di un nuovo capitolo geologico, con sedimenti carichi di inquinamento degli anni '50 che segnano la transizione dall'ambiente affidabile del passato alla nuova realtà (incerta) che gli esseri umani hanno creato

Il Lago Crawford, vicino a Toronto, in Canada, potrebbe segnare l’inizio di una nuova era. E non così tanto per dire. Qui, il picco di plutonio nei sedimenti lacustri segna l’alba dell’epoca in cui l’umanità domina il pianeta: è l’Antropocene, la cui dichiarazione ufficiale arriverà tra un anno se il sito verrà approvato.

In quel lago nella regione di Halton, infatti, scavando in quei sedimenti, gli scienziati hanno scoperto un record di oltre mille anni di storia. Quel posto mostra, forse più di qualunque altro posto sulla Terra, che gli esseri umani hanno trasformato la chimica e il clima del Pianeta a un ritmo mai visto prima e così è stato selezionato per segnare la fine di 11.700 anni di un ambiente globale stabile in cui si è sviluppata l’intera civiltà umana e, nel contempo, l’inizio della nuova era dominata dalle attività antropiche.

Il sito è un lago dolina in Canada (il lago Crawford si è sviluppato migliaia di anni fa, quando l’acqua ha riempito una dolina nelle scogliere calcaree dell’Ontario meridionale) e ospita sedimenti annuali che mostrano picchi chiari a causa del grosso impatto dell’umanità sul Pianeta dal 1950 in poi, dal plutonio dei test delle bombe all’idrogeno alle particelle della combustione di combustibili fossili che hanno inondato il globo.

In soli sette decenni, affermano gli scienziati, gli esseri umani hanno apportato cambiamenti maggiori rispetto a quelli avvenuti in più di sette millenni. Mai nella storia della Terra il mondo è cambiato così tanto, così velocemente. Mai una singola specie ha avuto la capacità di provocare così tanti danni o la possibilità di prevenire così tanti danni.

È una linea nella sabbia – spiega Francine McCarthy, professoressa di scienze della Terra alla Brock University in Ontario, che ha condotto la ricerca sul lago Crawford. La Terra stessa sta giocando secondo regole diverse. Ed è grazie a noi.

Alla ricerca della punta d’oro

Ogni nuova fase della storia della Terra inizia con una “golden spike“, ossia una “punta d’oro”, un punto nella documentazione geologica in cui la prova di una trasformazione globale è perfettamente conservata. Una parete rocciosa tunisina esposta con tracce di un antico impatto di un asteroide, per esempio, segna il passaggio dall’era dei dinosauri all’era cenozoica. Le molecole di idrogeno scoperte nel ghiaccio della Groenlandia denotano l’inizio dell’Olocene, il periodo di 11.700 anni di temperature stabili che comprende tutta la civiltà umana, fino ai giorni nostri inclusi.

Questi picchi sono come punti esclamativi nella storia del Pianeta, che punteggiano una storia di continenti in movimento, di specie in evoluzione e di temperature che salgono e scendono mentre i livelli di carbonio fluttuano nell’atmosfera. Segnano l’inizio di epoche, piccoli segmenti di tempo geologico, e aiutano gli scienziati a interpretare le forze che hanno plasmato i climi passati della Terra, il che a sua volta consente loro di prevedere gli effetti del riscaldamento moderno.

Nel 2009, la Commissione internazionale di stratigrafia ha creato un nuovo gruppo di lavoro per indagare sulle prove dell’Antropocene, l’Anthropocene Working Group (AWG), la cui missione era proprio quella di identificare un potenziale sito “punta d’oro” che potrebbe convincere i colleghi scienziati della validità della nuova epoca.

La loro ricerca si è estesa dalle cime delle montagne alle profondità dell’oceano, dalla calotta glaciale antartica alle barriere coralline tropicali. E, nel 2018, li ha portati alla porta dell’ufficio di McCarthy, che all’epoca già studiava i sedimenti lacustri per i segni del cambiamento climatico passato.

Perché il Lago Crawford

Il lago è profondo 24 metri ma ha una superficie di soli 2,4 ettari. Una forma alta e profonda, quindi, che significa che le acque di fondo e le acque superficiali non si mescolano:

Il fondo del lago è completamente isolato dal resto del Pianeta, tranne che per ciò che affonda delicatamente sul fondo e si accumula nei sedimenti, dice ha detto McCarthy.

fondo lago

La sommità del nucleo comprende i sedimenti più recenti, mentre il fango più profondo risale al Medioevo – ©WP

L’AWG ha scelto gli isotopi di plutonio dai test della bomba H come marcatore chiave per l’Antropocene, poiché sono stati diffusi a livello globale dal 1952, ma sono diminuiti rapidamente dopo il Trattato sulla messa al bando dei test nucleari a metà degli anni 1960, creando un picco di sedimenti.

La presenza di plutonio ci dà un forte indicatore di quando l’umanità è diventata una forza così dominante che potrebbe lasciare un’impronta digitale globale unica sul nostro pianeta, ha detto il professor Andrew Cundy, un radiochimico ambientale presso l’Università di Southampton e membro AWG.

Ci sono altri marcatori importanti nei sedimenti lacustri, tra cui particelle di carbonio sferiche prodotte dalla combustione dei fossili nelle centrali elettriche e nitrati dall’applicazione di massa di fertilizzanti chimici.

Il 1950 ha visto l’inizio della “grande accelerazione”, l’aumento senza precedenti dell’attività industriale, dei trasporti ed economica, che si è verificato dopo la seconda guerra mondiale e continua ancora oggi.

È la grande accelerazione che abbiamo deciso di usare come un importante punto di svolta nella storia della Terra. Ma è l’aumento del fallout del plutonio 239 in particolare che abbiamo scelto come marcatore, ha detto McCarthy.

Crawford lago

©Brock-U

La ratifica ufficiale del sito di Crawford Lake e dell’epoca dell’Antropocene richiede il passaggio di altri tre voti delle autorità geologiche, della sottocommissione sulla stratigrafia quaternaria, della Commissione internazionale sulla stratigrafia e, infine, dell’Unione internazionale delle scienze geologiche.

Tuttavia, la decisione potrebbe essere difficile per i geologi, abituati a trattare periodi di tempo che coprono milioni di anni e utilizzare rocce con fossili come marcatori. L’AWG presenterà un dossier di prove sperando di convincere gli organi votanti che l’Antropocene non può non rappresentare un cambiamento planetario che richiede un nuovo periodo di tempo geologico.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonti: Brock University / The Guardian / WP

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook