Sparare milioni di tonnellate di ghiaccio nell’atmosfera, il rivoluzionario (e spaventoso) progetto NASA per affrontare i cambiamenti climatici

Il rivoluzionario progetto della NASA per combattere i cambiamenti climatici attraverso l'iniezione di ghiaccio nell'atmosfera, una strategia ingegnosa che mira a raffreddare il pianeta.

In un momento in cui il cambiamento climatico è diventato una realtà sempre più preoccupante, scienziati e ricercatori di tutto il mondo stanno cercando soluzioni creative per affrontare questo enorme problema. Tra le varie idee proposte, una in particolare sta facendo molto parlare di sé per la sua originalità: un progetto della NASA ha intenzione di sparare del ghiaccio nell’atmosfera per cercare di raffreddare il pianeta.

Questa nuova strategia prevede un vero e proprio lancio di milioni di tonnellate di ghiaccio nell’atmosfera terrestre, un’idea che potrebbe sembrare semplicistica a prima vista, ma che nasconde una complessità e una profondità di studio notevoli. Questo metodo si propone di raffreddare il pianeta attraverso un meccanismo di raffreddamento artificiale, un’idea che, benché possa sembrare tratta dalla fantasia di un bambino, rappresenta una soluzione ingegnosa per affrontare il surriscaldamento globale.

Il piano prevede l’utilizzo di aerei che voleranno ad altitudini superiori ai 17.000 metri, ben oltre l’altitudine di crociera degli aerei commerciali, per disperdere il ghiaccio nell’atmosfera superiore. Questo processo dovrebbe portare a un immediato congelamento dell’acqua, che poi ricadrebbe sulla Terra, contribuendo a rimuovere l’eccesso di vapore acqueo. Quest’ultimo, una volta trasformatosi in gas serra, trattiene il calore nell’atmosfera, contribuendo all’aumento delle temperature globali.

Collaborazione tra NASA e NOAA

La NASA, in collaborazione con la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), sta valutando questa strategia come un’ultima risorsa per combattere il cambiamento climatico. Sebbene non si tratti di una soluzione definitiva, l’obiettivo è quello di guadagnare tempo prezioso, migliorando le condizioni climatiche globali mentre si lavora per invertire le tendenze attuali. Questa proposta rientra nell’ambito della geoingegneria, un campo che solleva non poche perplessità a causa dei potenziali effetti collaterali delle sue applicazioni.

Anche se questo intervento potrebbe offrire un temporaneo sollievo dagli effetti dell’anidride carbonica, non andrebbe a sostituire la necessità di ridurre le emissioni inquinanti, un passo fondamentale per affrontare le cause alla radice del problema climatico. Difatti, Joshua Schwarz, fisico presso la NOAA e autore principale di uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, ha sottolineato che, al momento, il progetto è puramente teorico e richiede ulteriori ricerche per valutare la sua fattibilità:

Non si tratta di qualcosa che possiamo attuare subito. Si tratta di esplorare ciò che potrebbe essere possibile in futuro e di identificare le direzioni di ricerca.

Il piano contempla l’introduzione di particelle di ghiaccio appena sotto la stratosfera, dove il vapore acqueo ascende lentamente, agendo come un gas serra primario.

Nonostante l’ingegnosità dell’approccio, gli esperti rimangono cauti. Andrew Weaver, scienziato climatico dell’Università di Victoria, ha espresso dubbi sulla pratica di affrontare i sintomi del cambiamento climatico senza affrontare direttamente le sue cause, come l’emissione di CO2.

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Fonte: Science Advances

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