Chicchi grandine come palline da golf, ad Abu Dhabi la tempesta più forte degli ultimi 40 anni (sì, c’entra il cloud seeding)

Una tempesta di grandine che non si vedeva da decenni ha colpito gli Emirati Arabi Uniti. Interessata la regione di Al Ain, quarta città del Paese per numero di abitanti. Ma questo fenomeno senza precedenti ha un’origine ben precisa

Pioggia, fulmini e soprattutto enormi chicchi di grandine: quella che nei giorni scorsi ha interessato Abu Dhabi e altre città degli Emirati Arabi è stata la tempesta più forte degli ultimi quarant’anni. Ma non è stato un caso.

Mentre sui social, infatti, gli utenti condividevano le immagini dei grandi chicchi di grandine che hanno ricoperto le strade, creando danni e non pochi disagi (ad Al Ain, città dell’emirato di Abu Dhabi, le scuole e i luoghi di lavoro sono rimasti chiusi) il Centro Nazionale di Meteorologia (NMC) confermava di averci messo lo “zampino”.

Quell’evento meteorologico, in pratica, sarebbe stato provocato: l’NMC avrebbe provocato, con i suoi 14 voli in due giorni, le precipitazioni attraverso la cosiddetta “semina delle nuvole”, il cloud seeding.

Ne parliamo qui: Gli Emirati Arabi provocano forti piogge artificiali nel bel mezzo di un’ondata di caldo di quasi 50 gradi (VIDEO)

Le strade nelle aree di Sweihan e Al Dhafra erano coperte di chicchi grandine, alcuni grandi come palline da golf:

Cos’è il cloud seeding

O “inseminazione delle nuvole”, si tratta della pratica volta a disseminare particelle nelle nubi per fare piovere o nevicare. Negli ultimi anni, le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno messo in campo tecnologie per indurre la pioggia e arginare la forte aridità del loro territorio.

Lo scopo, quindi, è quello di provocare precipitazioni tramite la stimolazione degli ammassi nuvolosi con ioduro d’argento o ghiaccio secco. Quando poi però la tempesta che si genera devasta letteralmente il territorio, dov’è il beneficio di questa super tecnologia decisamente costosa?

Diversi sono i meteorologi che ne hanno denunciato i rischi, perché ancora poco chiare sono le ripercussioni a lungo termine sul pianeta.

2010 uno studio dell’Università di Tel Aviv dimostrò che il ricorso a metodi di semina delle nuvole potesse avere un seppur minimo effetto sulla quantità delle precipitazioni e l’esperto di acqua Peter Gleick chiarì come nell’ultimo mezzo secolo le tecniche di modificazione del clima non abbiano poi portato a grossi risultati. Insomma, è pur sempre di un forzatura per la Natura e i chicchi di grandine di questi giorni ne sono una dimostrazione.

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