In piena pandemia coronavirus, la seconda ondata di cavallette sta distruggendo l’Africa (ed è 20 volte peggiore)

Arriva la seconda ondate di cavallette in piena emergenza coronavirus. Le locuste del deserto stanno devastando l’Africa orientale

Arriva la seconda ondate di cavallette in piena emergenza coronavirus. Le locuste del deserto stanno devastando l’Africa orientale, distruggendo le colture e mettendo a rischio la sicurezza alimentare. A lanciare l’allarme è la FAO, che spiega  che 20,2 milioni di persone nel corno d’Africa, assieme altri 15 milioni di persone nello Yemen hanno bisogno di assistenza per evitare la fame.

Una minaccia ‘allarmante e senza precedenti’ per la sussistenza dell’intera regione secondo la FAO. La seconda ondata di locuste del deserto, con stime venti volte più gravi rispetto a quelle registrate a febbraio, fa preoccupare. Uno sciame di poco più di un terzo di un miglio quadrato può mangiare la stessa quantità di cibo in un giorno di 35mila persone. Questa seconda invasione in Somalia, include giovani adulti che sono particolarmente voraci. Ma a rischio ci sono anche Sudan meridionale e Uganda e vi è preoccupazione per la formazione di nuovi sciami in Eritrea, Arabia Saudita, Sudan e Yemen.

“Gli sciami di locuste hanno iniziato a deporre le uova e un’altra generazione di allevamento aumenterà il numero di locuste”, aveva dichiarato Keith Cressman, Senior Locust Forecasting Officer presso FAO a fine gennaio. “Devono essere compiuti sforzi urgenti per impedire loro di aumentare per proteggere i mezzi di sussistenza degli agricoltori e dei detentori di bestiame”.

Purtroppo però è in corso il peggior focolaio mai visto nella regione da decenni. Decine di migliaia di ettari di terreni coltivati ​​e pascoli sono stati già danneggiati in Etiopia, Kenya e Somalia con conseguenze gravi in ​​una regione in cui 11,9 milioni di persone soffrono già per via dell’insicurezza alimentare. Hellen Adoa, ministro del dipartimento agricolo dell’Uganda, ha dichiarato: “Lo sciame è molto attivo, distruttivo. Siamo un po’ sopraffatti. Nel momento in cui arrivano in un posto la prima cosa che fanno è mangiare qualsiasi cosa sia verde. Hanno distrutto alcuni campi di colture e molta vegetazione”.

Con il coronavirus purtroppo la situazione peggiora, gli sforzi fatti per arginare la situazione sono andati perduti con il blocco delle frontiere. E l’irrorazione aerea dei pesticidi causerebbe danni notevoli al bestiame e ad altri insetti impollinatori. Una situazione scoppiata a febbraio, quando in ben otto paesi dell’Africa orientale è scoppiato un focolaio aggravato dai cambiamenti climatici e dalla guerra nello Yemen.  Le locuste del deserto spazzano via tutto quello che trovano, possono viaggiare fino a 90 miglia la giorno. “Le forti piogge di fine marzo hanno creato condizioni di riproduzione favorevoli per l’ennesima generazione di locuste nel Corno d’Africa”, ha chiosato Antonio Querido FAO Uganda.

Fonte: FAO/The Guardian

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