Nave cargo affondata in Sri Lanka, sversamenti di petrolio e sostanze chimiche stanno causando danni ambientali inestimabili

Lo Sri Lanka è minacciato dal peggior disastro ambientale della storia: l’incendio e il naufragio di un cargo carico di sostanze chimiche

Il fragile e meraviglioso ecosistema marino dello Sri Lanka minacciato dal peggior disastro ambientale della storia del paese: l’incendio e il naufragio di un cargo carico di sostanze chimiche che si stanno diluendo in mare.

A nulla sono serviti i tentativi di rimorchiare il cargo mercantile MV X-Press Pearl, rovinosamente affondato di fronte alle coste dello Sri Lanka con tutto il suo carico tossico. Si tratta di una vera e propria catastrofe ecologica, la più grande che il paese si sia trovato ad affrontare nella sua storia recente. Le autorità locali si sono rivolte anche alla vicina India per chiedere aiuto, ma invano.

L’incendio del mercantile è iniziato lo scorso 20 maggio ed è proseguito ininterrottamente fino a poche ore fa, quando la nave si è definitivamente inabissata. A nulla è servito l’impiego di 5.600 pescherecci e centinaia di soldati – il peggio non è stato scongiurato e lo sversamento di materiale chimico in mare sta creando conseguenze devastanti per l’ambiente. Inoltre, anche se non sono state osservate perdite di carburante in mare, non è detto che una dispersione di petrolio possa verificarsi nelle prossime ore, causando un disastro di proporzioni ancora maggiori.

(Leggi: Sri Lanka: è allarme per le microplastiche finite in mare dopo l’incendio sulla nave cargo. Ecosistemi compromessi per anni)

Il mercantile conteneva 1.486 container carici di acido nitrico, politene (materiale usato per la produzione dei sacchetti di plastica) e altre sostanze dannose per la fauna e la flora locale. Le autorità, per evitare che la popolazione possa nutristi con pesce contaminato dallo sversamento, ha vietato la pesca fino a 80 chilometri dalla costa – ma, del resto, questo provvedimento si è rivelato superfluo: gli animali che vivevano nella zona sono quasi tutti già morti o fuggiti via, e le reti dei pescatori sono tristemente vuote. Aldilà delle sostanze chimiche liquide, che facilmente si dissolvono nell’acqua, si stima che circa 3 miliardi di minuscoli pellet di politene si frammentino ulteriormente nell’oceano, creando una gigantesca ‘onda’ di microplastica che presto invaderà anche la catena alimentare, finendo ingerita dai pesci. Insomma, i danni di questo naufragio sono davvero incalcolabili e le conseguenze per l’ambiente (e per l’uomo!) potrebbero durare molti anni.

Il governo srilankese, intanto, ha comunicato l’intenzione di intraprendere un’azione legale contro i proprietari della nave per chiedere un risarcimento danni. Ma nessun risarcimento sarà sufficiente a riparare il danno ambientale causato da questo disastroso evento.

Fonte: Twitter

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