Questo è il primo bambino al mondo salvato da una malattia cardiaca congenita, grazie alle cellule staminali

L'equipe medica, guidata da un professore italiano, ha sperimentato sul piccolo Finley un innovativo trattamento per curare una grave malformazione cardiaca congenita

Si chiama Finley, ha due anni e, a detta di sua madre, è un bambino vivace e molto curioso. La storia della sua giovanissima vita ha dell’incredibile: Finley è nato con una forma di cardiopatia congenita ed è stato salvato grazie a un particolare tipo di trattamento con iniezioni di cellule staminali in quello che è il primo tentativo (riuscito) al mondo.

Ma facciamo un passo indietro. La malformazione con la quale è nato Finley è chiamata trasposizione delle grandi arterie (TGA): in pratica, le due arterie principali che forniscono sangue ai polmoni e al corpo si trovavano nella posizione sbagliata. Per questo motivo, a soli quattro giorni dalla nascita, Finley ha subito il suo primo intervento a cuore aperto per riportare le arterie principali nella loro posizione normale.

Anche dopo l’intervento (durato ben dodici ore), per il piccolino la strada è stata in salita: l’intervento era aveva avuto esito positivo, ma Finley è rimasto attaccato a un macchinario che svolgeva le funzioni del suo cuoricino e dei suoi polmoni.

Il quadro clinico di Finley ha continuato a peggiorare in modo significativo, e la sua funzione cardiaca risultava sempre più compromessa. Da lì l’idea dell’equipe medica, guidata dal professore italiano Massimo Caputo, di provare un trattamento sperimentale a base di cellule staminali, che potessero aiutare i vasi sanguigni danneggiati a crescere per aumentare l’afflusso di sangue al lato sinistro del cuore.

Abbiamo quasi perso Finley quando aveva solo 2 mesi – racconta Melissa, la mamma del piccolo. – I medici ci hanno chiamato in una stanza e ci hanno detto che avevano fatto tutto il possibile. È stato allora che Massimo è venuto a trovarci e ci ha spiegato che era rimasta un’opzione: iniettare cellule staminali nel lato sinistro del cuore di Finley. Ci ha avvertito che non poteva prevedere quale sarebbe stato il risultato.

Ma non avevamo assolutamente niente da perdere. Dovevamo cercare di dare a Finley ogni possibile possibilità di vivere. Entro due settimane dal trattamento con cellule staminali abbiamo notato un cambiamento in Finley. È tornato a casa per la prima volta quando aveva solo 6 mesi su una macchina che lo aiuta ancora a respirare di notte. 

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Oggi Finley, a due anni dall’inizio del trattamento sperimentale, conduce una vita quasi normale – e questo fa ben sperare sulla possibilità che la cura delle cardiopatie congenite con le cellule staminali possa effettivamente svilupparsi e salvare la vita di altri bambini.

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Fonte: British Heart Foundation

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