L’Istituto Sesp di Scicli, che fa ricerca scientifica ed etica senza animali

Un istituto che promuove la ricerca etica, quella che non utilizza animali come cavie da laboratorio, rispetta l’ambiente e rilancia gli investimenti nel Sud Italia. A Scicli in Sicilia da un paio di anni, c’è l’Istituto di Ricerca Scientifica SESP.

Un istituto che promuove la ricerca etica, quella che non utilizza animali come cavie da laboratorio, rispetta l’ambiente e rilancia gli investimenti nel Sud Italia. A Scicli in Sicilia da un paio di anni, c’è l’Istituto di Ricerca Scientifica SESP.

Da un lato creare un’inversione di tendenza a favore degli animali, dall’altro impedire la fuga di cervelli verso i paesi esteri. I tempi non solo di certo quelli in cui un ricercatore può brillare in Italia e soprattutto al Sud Italia (tranne eccezioni), eppure c’è chi fortunatamente ci crede ancora e si mette in moto per creare delle opportunità di occupazione.

Presentato nel 2016, il SESP nasce grazie a Daniele Tedeschi, fisiologo e sostenitore di un tipo di ricerca scientifica senza l’uso di animali, ma anzi con metodiche poco invasive per l’ambiente. Non a caso, l’Istituto nasce in una terra meravigliosa fatta di ulivi e melograni.

Uno dei suoi obiettivi è stato quello di creare il Parco Scientifico Etico di Salipetra, ovvero un’oasi felice dove tutto ruota attorno al concetto di eticità, un luogo di accoglienza, lavoro e sviluppo per i ricercatori siciliani e provenienti da tutto il mondo che vogliono avere un approccio che rispetti pazienti, animali e natura.

“Un’area di incontro e di scambio tra ricercatori, professionisti, famiglie, pazienti, aziende, enti di ricerca, università, associazioni ed enti pubblici, affinché la conoscenza e l’informazione siano continue e complete nel rispetto reciproco e soprattutto nell’ascolto delle reciproche esigenze”, si legge nella presentazione dell’Istituto.

Tutta l’area attorno alla struttura è ecosostenibile e gli edifici sono stati realizzati con materiali ecocompatibili, si punta quindi anche al risparmio energico e la massima efficienza.

Ma cosa si fa all’interno del SESP?

Il Centro segue pazienti in tutta Italia che presentano alterazioni del Dna non presenti spesso nei genitori e risposte neuroautoimmuni e autoimmuni. Viene anche studiata la connessione tra le modifiche ambientali (in particolare quelle derivanti dalla alimentazione), alcune neurodegenerazioni (Alzheimer e Parkinson) e alcune patologie oncologiche.

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Sono poi in corso le sperimentazioni su bioreattori e microchip, ma senza scendere troppo nel dettaglio scientifico possiamo dire che la struttura è un centro privilegiato per osservare come la natura umana cambia nel tempo e il fatto che lo si faccia rispettando l’ambiente ne è un valore aggiunto.

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Tra gli altri progetti, anche quello portato avanti con le scuole, dove ragazzi e docenti dell’Istituto danno vita a iniziative di bonifica delle aree verdi, piantando carrubi, mandorli e ulivi.

Dominella Trunfio

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