L’eroe di Fukushima: “Sono rimasto qui per prendermi cura di cani e gatti abbandonati dopo il disastro nucleare”

Cani e gatti abbandonati in seguito al disastro nucleare di Fukushima hanno trovato da subito un "angelo custode" che si occupa di loro con amore e gentilezza

Da ormai più di dieci anni, il signor Sakae Kato si prende cura degli animali domestici abbandonati a pochi chilometri da Fukushima, nell’area del Giappone interdetta dopo il disastro nucleare seguito al devastante tsunami avvenuto nel marzo del 2011.

Ricorderete certamente il disastro che sconvolse il Giappone e il mondo intero e che, insieme a quello avvenuto a Chernobyl nel 1986, è considerato il più grave incidente nucleare della storia. Dapprima il terremoto di magnitudo 9, poi lo tsunami e successivamente dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare.

Le vittime di questi tre eventi furono più di 15.000, mentre oltre 2.500 persone risultano ancora disperse. Oltre 470.000 i giapponesi che hanno dovuto lasciare l’area e si sono dovuti trovare una nuova sistemazione. Fra loro anche Sakae Kato, che avrebbe dovuto abbandonare l’area radioattiva come tutti, per mettersi in salvo, ma che non lo ha fatto.

Mentre la sua famiglia, i suoi vicini e i suoi amici hanno abbandonato la piccola cittadina alle porte di Fukushima e si sono messi in salvo dalle radiazioni letali dell’incidente nucleare, Sakae Kato è rimasto ignorando i divieti e le interdizioni, con uno scopo: prendersi cura dei cani e dei gatti che sono stati abbandonati da chi è fuggito, da chi ha lasciato tutto per mettersi in salvo.

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Delle persone che hanno perso tutto se ne occupano il Governo e le autorità, spiega, ma chi si occuperà di questi animali? Senza cibo né cure mediche, sono destinati a morire nella più completa solitudine. Ecco perché ha deciso di trasferirsi in un edificio in totale stato di abbandono e di accogliere lì tutti i randagi del disastro nucleare.

Nel piccolo villaggio, Kato è l’unico abitante umano. Non c’è più corrente elettrica né acqua potabile né servizi igienici utilizzabili, per questo riempie ogni giorno bottiglie da una vicina sorgente di montagna e usa i bagni pubblici che si trovano fuori dall’area interdetta.

Occuparsi di tutti gli animali di questo paese fantasma non è semplice, e nemmeno economico: ogni mese, l’uomo spende in media 7.000 dollari per comprare cibo e per sostenere le spese veterinarie per i suoi piccoli amici. Nei dieci anni che sono seguiti al disastro, Kato avrebbe speso circa 750.000 dollari per questa causa.

Ma Sakae Kato non si occupa solo di quegli animali che un tempo vivevano a casa di esseri umani, come cani e gatti: dedica tempo, attenzione e risorse economiche anche ai cinghiali selvatici che vivono ai confini del centro abitato e che in Giappone sono considerati dei parassiti.

Purtroppo, la gentilezza di quest’uomo non sempre riceve la stima e il rispetto che meriterebbe: più volte è stato redarguito dalla polizia che gli ha intimato di lasciare il centro ormai disabitato; la sua famiglia di origine lo accusa di sperperare i soldi e di perdere tempo con cose inutili.

Ma noi vogliamo invece lodare il suo buon cuore e la sua attenzione verso animali un tempo amati ma oggi abbandonati da tutti e dimenticati in un luogo pericoloso, che mette a repentaglio la propria salute per quella di bestioline che non possono fare nulla per ricambiare il suo amore disinteressato.

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Fonte: Reuters

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