Anuradha Koirala, la donna che ha salvato 18.000 schiave del sesso in Nepal

Anuradha Koirala è una coraggiosa donna nepalese che ha deciso di mettersi al servizio degli altri e in particolare delle donne vittime della tratta del sesso. Con il suo lavoro ne è già riuscita a salvare ben 18000!

Anuradha Koirala è una coraggiosa donna nepalese che ha deciso di mettersi al servizio degli altri e in particolare delle donne vittime della tratta del sesso. Con il suo lavoro ne è già riuscita a salvare ben 18000!

Negli anni ’90, Anuradha Koirala, passeggiava ogni mattina nei dintorni del tempio di Pashupatinath a Kathmandu e incontrava diverse donne che chiedevano l’elemosina per strada. Chiacchierando con loro scoprì che erano tutte scappate alla violenza da parte di uomini. Questo fatto la colpì molto in quanto anche lei stessa aveva dovuto affrontare il trauma fisico ed emotivo susseguito alle violenze da parte del suo ex marito.

Da quel momento qualcosa è cambiato e Koirala ha deciso di dedicare tutta la sua vita agli altri. Prima la donna lavorava come insegnante ma poi ha deciso di dedicare anima e corpo alla protezione delle donne e dei bambini e per questo è stata soprannominata “la madre Teresa del Nepal”.

Ha iniziato con sole 8 donne, che ha educato all’emancipazione incoraggiandole a smettere di chiedere l’elemosina, ma piano piano il suo lavoro è cresciuto. Nel 1993 ha fondato l’associazione no profit Maiti Nepal focalizzando la sua attenzione su un problema molto serio in questo paese: la tratta del sesso.

Il Nepal è uno stato con alto tasso di povertà e analfabetismo e questo fa il gioco dei trafficanti che promettono alle famiglie posti di lavoro per le loro figlie e denaro facile, nascondendo la raccapricciante verità che queste vengono costrette a prostituirsi.

Trafficanti senza scrupoli “recultano” ragazze e donne nepalesi svantaggiate e le vendono come schiave del sesso in India. Koirala ha però trovato il mondo di salvarle.

L’associazione guidata da questa donna coraggiosa, lavora con le forze dell’ordine locali per agire e bloccare la tratta in 26 diversi punti al confine tra India e Nepal. Gestisce anche 11 case di transito che ospitano le donne vittime della tratta messe in salvo da poco che spesso non possono tornare dalla proprie famiglie.

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L’organizzazione gestisce anche campagne di sensibilizzazione e iniziative di formazione professionale per le donne messe in salvo. Lo scopo è quello di favorire per loro un riscatto, riuscire a fargli condurre una vita indipendente e produttiva all’interno della società.

Per salvare il maggior numero di donne, impedendogli di diventare schiave del sesso in India, l’organizzazione impiega anche ex vittime che conducono ricerche nei punti di transito della frontiera e sono addestrate per identificare possibili nuove vittime della tratta. Di recente ha anche aperto un caffè a Kathmandu in cui le donne salvate sono impiegate come cuoche, cameriere o cassiere.

Ma non è ancora tutto, Maiti Nepal gestisce anche tre case di prevenzione per ragazze a rischio per educarle ai pericoli della tratta. Aiuta inoltre più di 1.000 bambini, gestendo due orfanotrofi e una scuola. Koirala ha poi contribuito a catturare i trafficanti, facendone arrestare oltre 700.

Il suo impegno non è passato inosservato, Koirala ha infatti vinto 38 premi nazionali e internazionali tra cui il prestigioso premio civile indiano, Padma Shri, e Hero of the Year della CNN nel 2010.

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Nel corso degli anni, Maiti Nepal ha salvato oltre 18.000 donne e bambini. Oggi, all’età di 70 anni Koirala continua a lavorare incessantemente per questa causa e non ha intenzione di arrendersi presto.

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Francesca Biagioli

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