Bolsonaro all’Onu: la foresta amazzonica non è patrimonio dell’umanità e non è in pericolo

Secondo Bolsonaro la foresta appartiene ai brasiliani e sugli incendi sono circolate solo fake news: l'Amazzonia è intatta

Jair M. Bolsonaro è intervenuto al vertice dell’Onu e le sue parole hanno lasciato tutti increduli.

Il discorso del presidente brasiliano, che per tradizione apre l’Assemblea, era particolarmente atteso quest’anno a causa degli incendi record che registrati in Amazzonia sotto il suo governo. Secondo Bolsonaro la foresta amazzonica non è in pericolo e anche se lo fosse, questo non dovrebbe rappresentare un problema per il resto del mondo poiché l’Amazzonia non è patrimonio dell’umanità e non è il polmone verde del Pianeta.

La foresta amazzonica appartiene ai brasiliani e il governo fa già quanto necessario a proteggerla: solo l’8 per cento delle terre brasiliane sono destinate all’agricoltura e il Brasile è l’unico paese al mondo ad avere oltre il 61% di territorio preservato da attività produttive.

In merito alle proposte di aiuto ricevute in questi ultimi mesi, Bolsonaro ha definito colonialisti tutti quei leader che negli ultimi mesi hanno cercato di contribuire per salvare l’Amazzonia dagli incendi devastanti.

Incendi che il presidente brasiliano ha minimizzato: i roghi sarebbero assolutamente normali e dovuti alla siccità. I media avrebbero mentito riguardo ai danni causati dalle fiamme che per mesi hanno divorato la foresta, che Bolsonaro ha definito come “intatta”.

“l’Amazzonia è un patrimonio ma alcuni paesi invece di aiutarci a preservarlo, con spirito coloniale mettono in discussione la nostra sovranità. Attacchi sensazionalistici come quelli di quest’estate da gran parte dei media internazionale hanno risvegliato il nostro patriottismo.
In ogni battaglia, inclusa quella per la protezione dell’Amazzonia deve prevalere il rispetto per la libertà e la sovranità di ognuno di noi” – ha polemizzato il presidente.

“La regione amazzonica rimane virtualmente intatta, a riprova del fatto che siamo uno dei paesi che più protegge l’ambiente”, ha continuato il presidente brasiliano. “Durante la stagione secca, la siccità favorisce incendi spontanei”.

Nessun incendio appiccato per far posto ad attività produttive, dunque, e nessuna devastazione preoccupante, secondo Bolsonaro:

“Il mio governo si è impegnato per uno sviluppo sostenibile del Paese, uno dei più ricchi di risorse naturali al mondo”.

Bolsonaro smentisce dati, immagini satellitari e testimonianze degli indigeni “manipolati dai governi stranieri nella guerra per far avanzare i propri interessi sulla foresta”, secondo il presidente.

“Molti degli indigeni che vivono in Brasile puntano allo sviluppo, per poter essere liberati dalle catene”, ha sottolineato il presidente.

A confermare le parole di Bolsonaro anche Ysani Kalapalo, indigena di una comunità di nativi dello Stato di Mato Grosso.

“Sugli incendi in Amazzonia ci sono molte ‘fake news’, il governo non c’entra niente”, ha dichiarato Kalapalo in un’intervista.

Dichiarazioni, quelle di Kalapalo e soprattutto di Bolsonaro, che hanno sollevato migliaia di tweet di protesta: il discorso del presidente è stato infatti definito da molti come bugiardo, arrogante, disonesto e ridicolo.

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Tatiana Maselli

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