Guerra in Ucraina, lo stato di emergenza consente davvero l’entrata in Italia di mais Ogm e con pesticidi?

È vero che grazie allo stato di emergenza l’Associazione Nazionale Cerealisti intende far entrare nel nostro paese mais Ogm e con pesticidi oltre i limiti consentiti in Ue? L'Anacer sta per smentire quanto diffuso da Adnkronos

Il conflitto russo-ucraino, oltre alla drammaticità della guerra in sé, sta portando una serie di conseguenze anche nel settore alimentare, dovute al mancato approvvigionamento di materie prime e all’aumento dei prezzi. Problemi evidenti anche in Italia.

Ma questo potrebbe portare ad immettere nel nostro paese cereali Ogm o con pesticidi oltre i limiti? L’Adnkronos fa sapere che l’Associazione Nazionale Cerealisti (Anacer), che tra i suoi associati ha nomi particolarmente noti nell’industria alimentare del nostro Paese (Rummo e Amadori, tanto per citarne alcuni), avrebbe chiesto in una lettera indirizzata ai ministri delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e degli Esteri Luigi Di Maio, la possibilità di importare per 6 mesi mais da Usa e Argentina.

Si tratta di zone dove rinomatamente questo cereale è OGM o coltivato con l’uso massiccio di pesticidi. Dunque in pratica l’Associazione avrebbe richiesto una deroga dagli attuali vincoli dell’Ue su Ogm e pesticidi.

Secondo quanto riporta Adnkronos, nella lettera i cerealisti spiegano le loro preoccupazioni per le ripercussioni che la guerra in Ucraina sta avendo sull’approvvigionamento di materie prime e, approfittandosi del nuovo stato di emergenza dichiarato recentemente dal nostro Governo proprio a causa del conflitto, chiedono appunto la possibilità di immettere in Italia cereali Ogm.

C’è da considerare che l’Ucraina è uno dei principali fornitori di grano tenero, mais e farina di girasole, con i quali si producono soprattutto mangimi. Il blocco dei cargo provenienti dal mar Nero e dal mar d’Azov creerà ora, secondo i cerealisti, “una crisi senza precedenti“, considerando che non ci sono origini alternative per alcuni prodotti.

Come si legge nella lettera inviata al Governo, sempre secondo quanto riporta Adnkronos:

Le scorte a disposizione sul territorio del nostro Paese non potranno sostenere a lungo il mancato approvvigionamento dall’Ucraina, per cui riteniamo sia importante valutare la possibilità di autorizzare l’arrivo di questi prodotti da origini attualmente precluse dalla regolamentazione comunitaria. (…) Considerato lo stato di emergenza sarebbe necessario derogare dai vincoli regolamentari per un periodo limitato di 6 mesi al fine di permettere l’approvvigionamento fino al prossimo raccolto maidicolo comunitario.

Il problema riguarda in particolare il mais di cui Stati Uniti e Argentina sono grandi produttori ma, fino ad ora, sono stati esclusi dai possibili Paesi da cui importare:

le importazioni da queste origini sono limitate, di fatto, dalle caratteristiche qualitative richieste dalla legislazione comunitaria: per quanto riguarda gli Stati Uniti la limitazione deriva dalle varietà Ogm ivi coltivate che non sono ancora autorizzate nella Ue, mentre per l’Argentina dai limiti massimi dei residui di pesticidi che ne impediscono la commercializzazione in Europa.

Altra richiesta degli importatori italiani sarebbe quella di una maggiore “flessibilità” nelle dogane dei porti del nostro Paese relativamente alla documentazione della merce (ad esempio certificati di origine, certificati fitosanitari, ecc.) imbarcata prima dello scoppio della guerra, che le dogane ucraine non hanno potuto rilasciare come di consueto.

La replica dell’Anacer: “siamo stati fraintesi”

Abbiamo contattato Anacer per capire se davvero la loro richiesta al Governo è quella di importare in Italia, sia pur per un periodo di tempo limitato, cereali Ogm o con troppi pesticidi.

L’Associazione dei cerealisti italiani ci ha detto che c’è stato un fraintendimento di fondo e che non intendono importare pesticidi o Ogm, sottolineando tra l’altro che i limiti sui prodotti fitosanitari sono presenti anche in Argentina (sia pur meno stringenti di quelli europei).

A breve comunque, tramite comunicato, l’Anacer rettificherà quanto uscito su agenzie di stampa e quotidiani.

Appena possibile vi daremo dunque ulteriori aggiornamenti.

Fonte: Adnkronos / Anacer

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