Questo pesticida poco conosciuto si nasconde nei nostri cibi (e nei nostri corpi?)

Un recente studio dell'EWG rivela che l'80% delle persone prese a campione negli Stati Uniti presenta tracce di clormequat nelle urine. Si tratta di un pesticida poco conosciuto, collegato a problemi riproduttivi e presente anche in Europa

Un recente studio, condotto dall’Environmental Working Group (EWG) negli Stati Uniti, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla presenza diffusa nei cibi che consumano gli americani (e di conseguenza nei loro corpi) di un pesticida sconosciuto ai più e di cui si parla poco. Si tratta del clormequat, utilizzato anche in Europa ma con una regolamentazione differente.

Il clormequat è un regolatore della crescita che viene utilizzato per mantenere corte le piante in modo che i gambi non si pieghino e si rovinino in caso di forte vento.

Ma tornando all’analisi, pubblicata sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology, i risultati evidenziano l’urgenza di indagini approfondite e regolamentazioni più rigorose negli Usa. Cosa è stato scoperto?

Gli esperti hanno preso a campione 96 persone negli Stati Uniti, i cui campioni di urine sono stati testati per il clormequat tra il 2017 e il 2023. I risultati emersi sono allarmanti: 4 persone su 5, ovvero l’80% dei partecipanti hanno mostrato tracce della sostanza chimica. Ancora più preoccupante è il dato del 2023, che rivela un aumento sia nella frequenza che nei livelli di esposizione.

Ma quale cibo espone i consumatori americani a tale pesticida? Si tratta in particolare dell’avena, utilizzata spesso a colazione, che sembra essere una fonte significativa di clormequat. Nel maggio 2023, il 92% degli alimenti a base di avena testati negli Usa, tra cui quelli di noti marchi come Quaker Oats e Cheerios, contenevano tracce di questa sostanza chimica considerata pericolosa ma consentita nei cereali importati negli Stati Uniti (ad esempio quelli provenienti dal Canada).

Nel 2018, l’amministrazione Trump ha approvato l’uso del clormequat sull’avena importata, e nel 2020, ha addirittura aumentato i livelli consentiti.  Sono proprio questi cambiamenti che potrebbero spiegare il crescente numero di persone esposte e i livelli più elevati rilevati riscontrati nel 2023.

Ma quali sono i rischi dell’uso di questa sostanza? Alcuni studi su animali collegano il clormequat a problemi riproduttivi e di sviluppo, il che ovviamente solleva interrogativi anche sul possibile impatto sugli esseri umani. Sebbene la ricerca sugli effetti del clormequat sugli uomini sia ancora in corso, è fondamentale vi sia supervisione e regolamentazione di questa sostanza chimica.

L’EWG non può che invitare ad una maggiore vigilanza governativa, chiede anche ai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di aggiungere il clormequat al loro programma di biomonitoraggio e al Dipartimento dell’Agricoltura di testare i campioni di avena. La Food and Drug Administration è sollecitata a testare il cibo statunitense per il clormequat, mentre l’EPA è incoraggiata a resistere alle richieste di consentire l’uso della sostanza chimica anche sull’avena coltivata negli Stati Uniti.

E in Europa?

Come dicevamo, anche in Europa si usa il clormequat ed è consentito con dei limiti di residuo ammissibili negli alimenti, come appunto l’avena. Nel 2020 vi avevamo parlato di un test condotto in Germania che l’aveva trovato in quantitativo superiore a 0,1 milligrammi per chilogrammo proprio nei fiocchi di avena. Leggi anche: Fiocchi di avena a confronto: quasi la metà contengono pesticidi, micotossine o nichel. Tra i peggiori quelli di Lidl

Sarebbe interessante che un test italiano tornasse su questo argomento per scoprire com’è la situazione dei residui di questo pesticida nel nostro Paese. Nel frattempo, per limitare fortemente il rischio, acquistiamo cereali da agricoltura biologica.

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Fonte: EWG

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