Processo sui pesticidi sulle mele in Alto Adige: rimane un solo querelante contro Karl Bär

Venerdì 28 gennaio si svolgerà l'ultimo processo contro l'attività anti-pesticidi Karl Bär. Di 1367 è rimasto un solo querelante

Forse ricorderete la vicenda di Karl Bär, attivista austriaco che era stato trascinato in tribunale dall’assessore all’agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano e da 1376 agricoltori altoatesini per aver denunciato l’uso dei pesticidi sulle mele. Dopo il ritiro di quasi tutti gli agricoltori, il processo a Bär continua (ma si appresta a finire) con un solo querelante.

Delle 1376 querele iniziali, ad oggi ne rimane una sola, e Karl Bär in questi giorni dovrà tornare davanti al tribunale di Bolzano per affrontare l’ultima persona, convocata come testimone, che non si era presentata nell’udienza di ottobre 2021. Leggi anche: Era stato denunciato per aver lanciato una campagna contro l’uso di pesticidi nella produzione di mele in Alto Adige, ritirate 1374 querele 

Si dovrebbe dunque finalmente concludere, il 28 gennaio, questa vicenda che è iniziata nel 2017 quando l’Umweltinstitut München, l’Istituto per l’Ambiente di Monaco di Baviera, realizzò una campagna informativa (di cui Bär era portavoce) dal titolo “Pestizidtirol”.

A finire a processo dopo poco tempo fu anche Alexander Schiebel l’autore del libro Das Wunder von Mals (Il miracolo di Malles), in cui protagonista è la cittadina dell’Alto Adige/Südtirol che nel 2014 indisse un referendum per mettere al bando una serie di pesticidi.

Leggi anche: Lanciano campagna contro l’uso di pesticidi nella produzione di mele in Alto Adige, trascinati in tribunale per diffamazione due attivisti

A pochi giorni dall’ultimo processo che lo coinvolge, Karl Bär ha dichiarato:

Nemmeno una volta, in oltre un anno e quattro udienze, è stata affrontata in tribunale la questione dell’uso dei pesticidi in Alto Adige. Per questo sono impaziente di veder apparire il testimone querelante nella prossima udienza. Per la prima volta in questo processo si tratterà il vero punto in questione: i pesticidi impiegati nei meleti altoatesini. Dimostreremo che la nostra critica si limita a descrivere i fatti nella loro realtà.

Umweltinstitut ha sempre ricordato invece un particolare molto importante:

Dire la verità non è un crimine! È quindi evidente che in Alto Adige/Südtirol i pesticidi avvelenano non soltanto la salute umana e l’ambiente ma anche la libertà di espressione. Ma dire la verità non è un reato, è un diritto umano. E proprio per affermare questo diritto abbiamo intenzione di lottare in tribunale: lo faremo per noi stessi, per i nostri sostenitori e sostenitrici e per tutti quelli che sono stati messi a tacere dall’agroindustria e dai governi, a causa del loro pubblico impegno per la protezione della natura e dell’ambiente.

Ma di certo Bär non si è lasciato spaventare da questo processo e nel corso di questi anni ha continuato a combattere per far conoscere a tutti la pericolosità dei vari pesticidi rilasciati in tutto il mondo, sostanze che stanno distruggendo la biodiversità e danneggiando la salute dei consumatori e dei lavoratori agricoli.

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Fonte: Umweltinstitut Alto Adige

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