Glifosato: slitta la decisione dell’Ue sull’utilizzo del controverso erbicida per altri 10 anni (ma l’Italia vota a favore)

In Europa sarà ancora possibile impiegare il glifosato per i prossimi 10 anni? Per saperlo ci toccherà aspettare qualche altra settimana. La decisione dell'Ue sul rinnovo dell'erbicida associato a diversi rischi per la salute e gli ecosistemi è stata rinviata a causa del mancato raggiungimento della maggioranza qualificata. Ma, nonostante le pressioni delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, l'Italia ha votato a favore dell'uso del pesticida...

Il futuro relativo all’utilizzo in Europa dell’erbicida più diffuso al mondo è ancora incerto. Oggi gli Stati membri dell’Ue erano chiamati a votare sul rinnovo dell‘uso del glifosato per altri 10 anni, ma la decisione è rimandata. Non è stata raggiunta, infatti, nessuna maggioranza qualificata, né a favore né contro la proroga.

Ora la palla passerà al Comitato d’Appello UE, chiamato a discutere intorno a metà novembre  e a decidere sulla possibilità di continuare a impiegare o meno questa controversa sostanza sul suolo europeo, al momento autorizzata fino al prossimo 15 dicembre.

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La posizione dell’Italia sull’uso del glifosato e la petizione contro il rinnovo

Se ancora non vi è certezza sulla posizione che prenderà l’Europa, quella del nostro Paese è chiara. L’Italia ha infatti votato a favore del rinnovo, nonostante gli appelli da parte delle associazioni ambientaliste e la petizione lanciata da Greenpeace e firmata da 75mila cittadini, che chiedevano al Governo di opporsi per tutelare la salute degli italiani e l’ambiente.

Il voto favorevole dell’Italia è paradossale. Nel nostro Paese si protesta contro le importazioni di frumento dal Canada perché contiene residui di glifosato, ma al tempo stesso il governo vota sì al rinnovo per irrorare i nostri campi con questo pericoloso pesticida” commenta Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. – Chiediamo al governo italiano di ripensarci e di impedire un’ulteriore autorizzazione del glifosato nell’UE, come aveva già fatto in occasione del precedente rinnovo, nel 2017.

Vietare l’impiego del glifosato agevolerebbe la transizione europea verso alternative più sostenibili rispetto agli erbicidi di sintesi, ad esempio integrando le pratiche agricole fisiche, meccaniche, biologiche ed ecologiche con la vasta conoscenza ormai a disposizione sulle piante coltivate e sulle infestanti. La dipendenza dell’Europa e dell’agricoltura italiana da un erbicida dannoso per l’ambiente e probabilmente cancerogeno come il glifosato è un controsenso: questa sostanza semplicemente non ha un ruolo nella transizione verso un’agricoltura moderna ed ecologica.

Gli effetti deleteri del glifosato

Il pesticida brevettato dalla multinazionale statunitense Monsanto è stato introdotto sul mercato negli anni ‘70 del secolo scorso ed è attualmente il più usato a livello globale. La sostanza rappresenta una delle principali cause di contaminazione delle acque, con impatti molto sulla biodiversità.

Una serie di ricerche ha messo in guardia sugli effetti deleteri del glifosato sull’ecosistema (in particolare sulle api) e sulla salute umana. In particolare, è emerso che questo pesticida è in grado danneggiare il sistema nervoso, è correlato allo sviluppo di malattie neurologiche come l’Alzheimer e il morbo di Parkinson, altera il sistema ormonale e causa danni alle donne in gravidanza.

Già nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (IARC) aveva classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”. Ma ad oggi, nonostante i numerosi studi condotti e i casi confermati di malattie provocate dall’esposizione al pesticida, l’erbicida brevettato da Monsanto continua ad essere ampiamente impiegato nel settore agricolo.

Risale a proprio a questi ultimi giorni la notizia, che proviene dalla Francia, del legame riconosciuto tra l’esposizione prenatale al glifosato e le gravi malformazioni che hanno colpito Théo Grataloup, un ragazzo che oggi ha 16 anni. La correlazione è stata confermata dal Fondo di compensazione per le vittime professionali dei pesticidi e adesso la famiglia del giovane, nato con un’atresia esofagea e sottoposto a oltre 50 interventi chirurgici, ha ottenuto un risarcimento.

“Se prolunghiamo l’utilizzo glifosato per 10 anni, mieteremo nuove vittime: gli agricoltori si ammaleranno di cancro, i bambini nasceranno con malformazioni” ammonisce la mamma di Théo, chiedendo a gran voce alla Francia di votare contro questa decisione scellerata e pericolosa.

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Fonti: Commissione EU/Greenpeace Italia

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