Glifosato: l’Europa vuole autorizzarlo, diciamo no (PETIZIONE)

L’Europa sta per confermare l’autorizzazione di una sostanza potenzialmente cancerogena? L’autorizzazione europea per il glifosato è scaduta il 31 dicembre 2015 ma è stata prorogata a giugno 2016.

L’Europa sta per confermare l’autorizzazione di una sostanza potenzialmente cancerogena? L’autorizzazione europea per il glifosato è scaduta il 31 dicembre 2015 ma è stata prorogata al 30 giugno 2016.

Siamo dunque in attesa di una decisione europea sul glifosato. La nuova autorizzazione, se avverrà, avrà una durata di 15 anni e si svolgerà sulla base della votazione all’interno della prossima commissione del PAFF, il comitato per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi.

Per quanto riguarda il glifosato ci troviamo in una situazione di mancato consenso scientifico, come ricorda Aiab. Mel 2015 l’OMS tramite lo IARC ha manifestato il proprio parere contrario al glifosato, inserendolo tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo. Di recente l’Efsa ha invece dichiarato la non cancerogenicità del glifosato.

Negli ultimi giorni però dalla Francia è giunto un nuovo parere scientifico contrario al glifosato. Il ministro francese dell’ecologia Segolène Royal vuole mettere al bando gli erbicidi che contengono glifosato basandosi sul parere di ANSES, l’agenzia per la sicurezza alimentare francese. Secondo l’ANSES infatti alcune miscele di glifosato con altre sostanze possono presentare rischi per la salute sia per i cittadini che per gli agricoltori.

Aiab e Firab con la campagna #stopglifosato uniscono 32 associazioni italiane del biologico e chiedono al nostro Governo di prendere una posizione chiara sul glifosato di fronte all’Europa. Le associazioni chiedono in particolare alle Regioni di rimuovere il glifosato da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono.

In particolare le associazioni del biologico evidenziano un problema molto grave che coinvolge la promozione dell’agricoltura sostenibile in Italia:

“L’Italia è uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida ed è incluso nel Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN). Il che significa che tutti i Programmi regionali per lo sviluppo rurale (PSR 2014-2020), nei prossimi anni, promuoveranno come sostenibile e incentiveranno l’uso di un prodotto che in realtà è considerato certamente cancerogeno per gli animali e potenzialmente cancerogeno per l’uomo” hanno spiegato Legambiente e Aiab.

Secondo Aiab la pericolosità del glifosato per adulti, bambini e animali è ampliata dal fatto che questa sostanza non viene utilizzata soltanto in agricoltura ma anche per la pulizia delle strade e delle ferrovie. Il glifosato è presente anche nei prodotti per il giardinaggio e per l’hobbistica.

In passato il glifosato era già stato classificato come interferente endocrino e secondo quanto comunicato da Aiab in uno studio condotto dagli esperti del MIT nel 2013-2014 (di cui vi avevamo parlato qui) il glifosato è sospettato di essere alla base dell’insorgenza della celiachia.

Possiamo fare a meno del glifosato perché le alternative esistono:

“Le alternative al Glifosato ci sono, e vanno rese note e incentivate sia in agricoltura che per la manutenzione del verde pubblico. Si tratta di buone pratiche agronomiche ecologiche, a partire dai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, che risultano sostenibili anche nel rapporto costi-benefici, sia a breve che a medio termine” – ha spiegato la portavoce del tavolo delle associazioni del biologico Maria Grazia Mammuccini.

Clicca qui per supportare la campagna #stopglifosato.

Firma qui la petizione per fermare Monsanto.

Marta Albè

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