Afidi: elimina i pidocchi gialli con questi trucchi e rimedi naturali che salvano le piante

Trucchi e rimedi naturali più efficaci per contrastare gli afidi del tiglio, i pidocchi gialli che attaccano principalmente le piante ornamentali, come la splendida dipladenia

I pidocchi gialli sono afidi che si nutrono della linfa delle piante provocandone un inesorabile deperimento. Le infestazioni si possono prevenire o trattare con rimedi naturali, insetticidi estratti dalle piante o attraverso la lotta biologica.

Cosa sono i pidocchi gialli e cosa provocano nelle piante

afidi pidocchi gialli

@schan/123rf

I pidocchi gialli sono afidi, piccoli parassiti delle piante chiamati anche afidi del tiglio, poiché tendono ad attaccare spesso questi alberi.

Si tratta di insetti grandi da uno a tre millimetri caratterizzati da una colorazione giallo intenso che li differenzia dagli altri afidi e dalla presenza di puntini neri ai lati del dorso. Come tutti gli afidi, anche quelli gialli attaccano le piante coltivate in casa o all’aperto, riunendosi in colonie numerose sotto le foglie e sugli steli, in particolare quelli giovani.

Non è raro che le nostre piante, in particolare la dipladenia, vengano colpite dai pidocchi gialli soprattutto nei periodi in cui le temperature sono comprese tra i 18 e i 26 gradi e quando il clima è secco. Sono comunque parassiti capaci di adattarsi a diverse condizioni ambientali e dunque possono attaccare le piante durante tutto il periodo che va dalla primavera all’autunno.

Grazie al loro apparato buccale, gli afidi bucano i tessuti della pianta e ne succhiano la linfa, indebolendo la pianta ed esponendola a maggiori rischi di sviluppare malattie. Mentre succhiano la linfa, i pidocchi gialli producono una soluzione zuccherina, la melata, che attira le formiche e che crea le condizioni ideali per la crescita della fumaggine. In breve tempo le foglie si arricciano e appassiscono, la pianta cresce lentamente e con difficoltà, fino a deperire.

Debellare i pidocchi gialli può rivelarsi un’impresa assai difficile, in particolare quando le colonie sono numerose. Per questo motivo occorre controllare con una certa frequenza lo stato di salute delle nostre piante d’appartamento o coltivate sul balcone, sul terrazzo o in giardino. In questo modo si potrà intervenire in modo tempestivo anche con rimedi naturali e salvare la pianta.

Rimedi naturali contro i pidocchi gialli

Controllando periodicamente le piante ci si potrà accorgere da subito se queste sono state attaccate dai pidocchi gialli. Un indicatore può essere la presenza di numerose formiche sugli steli.

Quando l’infestazione da pidocchi gialli è contenuta è possibile rimuovere manualmente gli insetti, pulendo le foglie una a una con acqua. In alternativa si possono potare le parti della pianta interessate. Per prevenire ulteriori attacchi o per eliminare i pidocchi gialli sfuggiti alla pulizia, si procede irrorando le foglie con macerati naturali a base di ortica, tabacco, aglio e chiodi di garofano.

Un altro rimedio naturale contro i pidocchi gialli è l’olio di Neem, un olio vegetale dall’azione insetticida che può essere vaporizzato nelle zone dell’infestazione per combattere i parassiti e prevenire recidive.

Contro i pidocchi gialli si utilizzano anche soluzioni preparate con acqua e sapone di Marsiglia, sciogliendo le scaglie di sapone in acqua tiepida. Se l’infestazione è ormai avanzata si ricorre invece al piretro, un insetticida naturale ma efficace, ottenuto dai fiori di Chrysanthemum cinerariifolium, trattando le piante nelle ore serali e lontano dal periodo della fioritura per evitare di colpire api, bombi e altri insetti impollinatori.

Lotta biologica contro i pidocchi gialli

Le infestazioni da parte degli afidi gialli sono sempre più frequenti anche per la mancanza di predatori naturali. Per liberarsi di questi parassiti può essere utile inserire specie capaci di predare gli afidi come la nota coccinella o la Chrysoperla carnea, predatore dei pidocchi allo stadio larvale. Attraverso la lotta biologica si può contenere l’infestazione senza correre il rischio di danneggiare la pianta ed evitando di immettere nell’ambiente sostanze potenzialmente dannose.

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