Attivista, considerata l’unica persona transgender italiana sopravvissuta all'Olocausto, muore a 99 anni Lucy Salani. La sua storia divenne nota grazie a un libro e al suo incorruttibile coraggio: anche in epoca fascista rivendicò sempre la sua identità
È arrivata sulla soglia sei 100 anni Lucy Salani, l’unica transessuale italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.
Nata a Fossano nel ‘24, crebbe a Bologna in ambienti antifascisti e, dopo aver disertato sia l’esercito fascista italiano che quello nazista, fu deportata a Dachau nel 1944, punita sia per essere un “traditore” sia per essere omosessuale.
Sopravvisse sei mesi nel campo di concentramento e, secondo quanto raccontava, fu trovata dalle truppe americane in mezzo a un mucchio di corpi con un ginocchio ferito dopo un massacro di prigionieri da parte di un plotone di esecuzione nazista il giorno prima della liberazione.
Visse a Roma, Torino e Parigi nel secondo dopoguerra e si sottopose a un intervento di transizione di genere negli anni ’80 a Londra, prima di tornare a Bologna.
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