Trofei di caccia, è cominciata la più grande e scioccante fiera dell’Unione europea

Dortmund, Germania: la fiera di caccia al trofeo più grande d'Europa ha aperto le sue porte ad appassionati di caccia in cerca di macabre avventure. Un controsenso raccapricciante per le principali associazioni ambientaliste internazionali che l'Unione europea considera tutt'ora legale, minando gli sforzi di protezione degli specie in via di estinzione in tutto il mondo

Oltre 80 espositori nazionali e internazionali, centinaia di trofei di caccia, offerte di viaggi internazionali per sterminare elefanti, giraffe, leoni, ma anche orsi polari. Tutto questo è il Jagd&Hund, la più grande fiera di caccia dell’intera Unione europea, inaugurata lo scorso 24 gennaio a Dortmund, Germania.

fiera caccia

@Humane Society International

Qui cacciatori specializzati e amatori possono visitare stand provenienti da diversi Paesi del mondo e acquistare le loro prossime avventure, sborsando cifre che vanno da poche centinaia a migliaia di euro per il brivido di partecipare a battute di caccia e uccidere animali selvatici.

Sono i cosiddetti trofei di caccia, gli orripilanti “ricordi” degli animali selezionati per essere ammazzati dalla clientela. Un business che non conosce tregua malgrado proteste e normative volte a combattere questo scempio che alcuni chiamano passatempo, altri sport. E il grande successo della fiera tedesca ne è la prova così come i dati che confermano l’UE essere il secondo importatore di trofei di caccia dopo gli Stati Uniti.

Non è accettabile che nel 2023 sia ancora legale vendere, in una fiera in Germania, viaggi per sparare a specie protette per gioco e divertimento. Da anni sollecitiamo le autorità competenti della città di Dortmund a non permettere simili manifestazioni, ma queste tacciono e, così facendo, sostengono questa macabra industria che aggiunge un ulteriore pericolo alla sopravvivenza di specie che sono già sotto enorme pressione. È ora che prendano posizione contro la caccia al trofeo di specie in pericolo, ha affermato Sylvie Kremerskothen Gleason, direttrice per la Germania della Humane Society International Europe.

La HSI, assieme ad altre 29 ONG internazionali in difesa degli animali, ha inviato una lettera al sindaco di Dortmund Thomas Westphal e al Consiglio comunale della città chiedendo di fermare la vendita di viaggi di caccia nella fiera.

I trofei di caccia, come gli enti sottolineano nel testo del documento, sono non etici e totalmente in opposizione agli sforzi di protezione delle specie rare e in via di estinzione vendute nei tour di caccia. Non per ultimo l’uccisione degli esemplari più grossi, i più richiesti, porta inevitabilmente all’indebolimento della popolazione, nella quale ha luogo una selezione innaturale.

I motivi per porre fine a questa mattanza organizzata non mancano visto anche il crescente dissenso tra i cittadini. La maggior parte degli europei è contraria alla caccia al trofeo. Anche in Sudafrica, dove sono presenti le cosiddette fattorie che allevano i leoni per la “caccia in scatola”, il 68% degli abitanti ha dichiarato in un sondaggio di opporsi totalmente o in parte alla caccia ai trofei. (Leggi anche: Dentro l’orrore dell’industria spietata della caccia ai trofei e dei leoni allevati in scatola per poi essere uccisi)

Nel nostro Paese, che tra il 2014 e il 2020 ha importato legalmente 437 trofei di caccia di specie protette a livello internazionale come ippopotami, leopardi, orsi polari e persino un rinoceronte nero, la più grande fiera venatoria italiana a Vicenza è stata cancellata.

Sarebbe ora che anche Dortmund faccia lo stesso anche in considerazione della decisione presa da alcuni tra i più noti fornitori di viaggi di non proporre ai clienti esperienze macabre come la caccia ai trofei.

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Fonte: Humane Society International

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