Turchia: riscaldare una città coi gusci di pistacchio

Nella Turchia del Sud, la biomassa prodotta bruciando gusci di pistacchi verrà utilizzata per riscaldare le case

Gusci dei pistacchi per riscaldare una città e costruire in questo modo case ecologiche. Non solo utili contro ipertensione e stress, i pistacchi, o meglio le loro “bucce”, possono essere riutilizzati anche come “combustibile” per riscaldare interi edifici.

Accade nella Turchia del Sud, in un’area di 3.200 ettari tra la città di Gaziantep e Kilis, al confine con la Siria, dove si sta creando una vera e propria Green City. Qui il pistacchio la fa da padrone: Gaziantep, infatti, è la terza città produttrice al mondo di pistacchi della varietà Antep, ad oggi una delle principali fonti di guadagno economico della regione.

L’idea l’ha avuta la società d’ingegneria francese Burgeap, che del piccolo prezioso frutto ha deciso di non buttare via niente e ha pensato di sfruttare i gusci dei pistacchi, per bruciarli e produrre energia pulita in loco. Gli ingegneri francesi hanno in pratica capito che i gusci del pistacchio di Antep con il loro potere calorifico di 19,26 Megajoule per chilogrammo rappresentano la fonte di energia che meglio si può utilizzare nella zona.

Secondo Burgeap, infatti, questo valore calorifico della biomassa prodotta dai pistacchi basterebbe a riscaldare ben 55 ettari di edifici pubblici.

Ebbene, entro il mese prossimo la municipalità di Gaziantep dovrebbe ricevere lo studio di fattibilità del progetto, per poi passare alla fase operativa che potrebbe concludersi in soli 5 anni.

NON SOLO PISTACCHI – Il responsabile dell’energia di Gaziantep, Aysegul Tekerekoglu, ha spiegato che la città sarà un modello anche per altre pratiche green, come l’uso dei pannelli solari, il corretto smaltimento dei rifiuti e la raccolta e il recupero delle acque piovane. In attesa che l’ambizioso progetto prenda corpo, a Gaziantep la rivoluzione ecologica è già cominciata da tempo, con la costruzione di una serie di bioarchitetture ad alta efficienza che hanno già ricevuto premi e riscosso interesse a livello internazionale.

Via alla svolta green della Turchia, dunque. E largo al signor Pistacchio.

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