5 modi per affrontare la vita alla Frida Kahlo

Frida Kahlo Unica, autentica, incomparabile. Non sapete come affrontare una situazione difficile? Chiedetevi cosa avrebbe fatto Frida.

Frida Kahlo unica, autentica, incomparabile. Fin dall’adolescenza ha manifestato una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale.

Per fortuna, l’eclettica artista messicana ci ha lasciato un sacco di consigli. Non sapete come affrontare una situazione difficile? Chiedetevi cosa avrebbe fatto Frida. Ecco 5 passi per affrontare la vita come Frida Kahlo, secondo Frida Kahlo:

Dire che non sai scrivere lettere d’amore, ma scriverne una bellissima

“Non so come si scrivono lettere d’amore“, scrive Kahlo nel 1946 alla sua fiamma dell’epoca Jose Bartoli. Poi, aggiunge:

“voglio darti i colori più belli, voglio baciarti… voglio che i nostri mondi da sogno siano uno solo. Vorrei vedere dai tuoi occhi, sentire dalle tue orecchie, sentire con la tua pelle, baciare con la tua bocca. Per vederti dal di sotto, vorrei essere la tua ombra nata dalla suola del tuo piede, che si estende lungo il terreno su cui cammini… Voglio essere l’acqua che ti lava, la luce che ti dà forma, vorrei che la mia sostanza fosse la tua sostanza, che la tua voce uscisse dalla mia gola così che tu mi accarezzassi da dentro… nel tuo desiderio e nella tua lotta rivoluzionaria per una vita migliore per tutti, voglio accompagnarti e aiutarti, amarti e nella tua risata trovare la mia gioia. Se a volte soffri, voglio riempirti di tenerezza così che tu ti senta meglio. Quando hai bisogno di me, mi troverai sempre vicino a te. Sempre aspettandoti. E vorrei essere leggera e soffusa quando vuoi restare solo”.

Affrontare le esperienze più tragiche

Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), subì anche un terribile incidente d’autobus. Un evento terribile, il 17 settembre 1925, all’età di 18 anni, che cambiò drasticamente la sua vita. Le conseguenze furono gravissime: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture; il piede destro rimase slogato e schiacciato; la spalla sinistra restò lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Inoltre, un corrimano dell’autobus le entrò nel fianco e le uscì dalla vagina. Nel corso della sua vita dovette subire ben 32 operazioni chirurgiche. Fu costretta a lungo a letto e iniziò a dipingere. Tornò a camminare, ma con dolori che sopportò per tutta la vita. Subì un aborto spontaneo a 24 anni. Il suo dispiacere maggiore fu quello di non aver avuto figli.

Fare giardinaggio

Frida Kahlo amava la natura. Il meraviglioso patrimonio naturalistico messicano è spesso presente nelle sue opere. I suoi stessi giardini ispiravano i suoi quadri e la consolavano nella sua vita turbolenta. La casa della pittrice messicana, soprannominata Casa Azul, si trovava a Città del Messico nella zona di Coyoacan. Qui Frida ha vissuto per gran parte della sua vita. Il giardino di questa casa può essere considerato come una delle sue opere d’arte. Qui aveva fatto ricostruire una piramide in stile azteco e ne aveva utilizzato le pareti per esporre manufatti antichi. Il giardino richiamava i gusto europeo del 19esimo secolo per felci e palme a cui si aggiungevano piante autoctone come agavi, cactus e fichi d’india, che crescevano insieme a alberi di mele cotogne e di albicocche, di melagrane e arance.

Conoscere te stesso

Kahlo ha riconosciuto l’importanza di guardare in profondità dentro di sé in modo autentico, schietto e aperto. C’è una ragione, dopo tutto, se sono proprio gli autoritratti le sue opere più famose. “Io sono la mia musa ispiratrice. Il soggetto che conosco meglio”.

Rifiutare le etichette

Il giardino di Frida Kahlo

Kahlo è stata spesso etichettata come una artista surrealista, ma lei ha sempre respinto questo termine, dicendo: “Hanno pensato che fossi una surrealista, ma non lo ero. Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà”.

Fonte: Nickolas Muray Gisele Freund,/ telegraph.co.uk

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