L’unico grattacielo di Parigi compie 50 anni e i cittadini lo odiano ancora (anche se sta per diventare green)

Dal 1973 la Torre di Montparnasse divide, con i suoi 210 metri che svettano e ben poco c’entrano con il paesaggio parigino e gli edifici storici della città

Parigi è una delle città più affascinanti del mondo, con un paesaggio unico sia di giorno che – ancor più – di notte. Vedere la capitale della Francia dall’alto è un’emozione unica, se non fosse per un enorme nota stonata: la Torre di Montparnasse.

Lo skyline di monumenti architettonici ed edifici storici su cui spicca la famosissima Tour Eiffel, infatti, viene rovinato pesantemente da un edificio dal design scuro in vetro e acciaio con i suoi oltre 210 metri. Ebbene, questo scempio compie 50 anni e, nonostante l’avversità di tantissimi, continua ad animare le cronache parigine.

Quando fu completata nel 1973, la Tour Montparnasse era l’edificio più alto della Francia. Ha però anche un altro primato: è l’edificio più detestato dai cittadini d’oltralpe per quella che viene definitala sua presenza massiccia e la sua scala incongrua”.

Parigi vietò la costruzione di edifici di oltre sette piani in città

Con la ricostruzione della Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale, i leader civici volevano trasformare Montparnasse da una baraccopoli in un vivace quartiere commerciale, con al centro il grattacielo di 59 piani color cioccolato progettato da Eugène Beaudouin, Urbain Cassan e Louis Hoym de Marien.

Il presidente francese dell’epoca Georges Pompidou approvò i piani nel 1969 e il progetto fu completato quattro anni dopo. Ma in una città definita da edifici a sei piani in pietra tagliata del XIX secolo, il monolite di vetro e acciaio spiccava in un modo dolente.

Giusto per fare un’idea di cosa significhi per il paesaggio francese, da tempo si dice che la torre offra la migliore vista di Parigi. Il motivo? Rimane l’unico posto da cui non la si può vedere. Inoltre, appena quattro anni dopo il completamento della Tour Montparnasse, Parigi vietò la costruzione nel centro città di edifici di altezza superiore ai sette piani.

Di fatto si costrinse i grattacieli alla periferia e probabilmente questa non è affatto una coincidenza. Dopo i grandi lavori di ristrutturazione nel 2011 della Tour First a La Défense, la Torre Montparnasse è stata detronizzata come edificio più alto della città, ma rimane comunque l’edificio più alto di Parigi.

L’edificio è ancora odiatissimo dai parigini

Sebbene il passare del tempo abbia ammorbidito l’opinione dei parigini nei confronti di altre strutture controverse, tra cui la Torre Eiffel, la Piramide del Louvre e il Centre Pompidou, l’avversione nei confronti di questa sovrastruttura modernista persiste.

Nel 2014, la candidata sindaco Nathalie Kosciusko-Morizet l’ha definita “una catastrofe urbana” e ha proposto di abbatterla. C’è però anche chi la ama. Nel corso degli anni ha infatti ospitato numerosi inquilini di alto profilo, tra cui i presidenti François Mitterrand, Jacques Chirac ed Emmanuel Macron.

In ogni caso il fronte del “no” alla Torre di Montparnasse sembra essere in netto vantaggio, tanto che le controversie hanno anche portato alla chiusura della terrazza panoramica sul tetto che in precedenza era affollatissima di turisti. Inoltre, per il momento, qualsiasi celebrazione formale del 50° anniversario dell’edificio è bloccato

Il progetto di trasformazione green

Ma la saga della Tour Montparnasse non è finita: Nel 2017, Nouvelle AOM, un consorzio di tre studi francesi, ha battuto Studio Gang, OMA e MAD Architects in un concorso internazionale per ridisegnare gli esterni.

La ristrutturazione da 330 milioni di dollari, che dovrebbe essere completata in tempo per le Olimpiadi estive di Parigi del 2024, trasformerà il colosso color cioccolato in una guglia di vetro trasparente e in una “icona della rivoluzione energetica del XXI secolo”.

Oltre alla nuova facciata, il progetto prevede l’installazione di impianti ad alta efficienza energetica, giardini pensili, una serra sul tetto e pannelli fotovoltaici che forniranno energia per metà dei sistemi di illuminazione dell’edificio. Basterà questa svolta green a far apprezzare un po’ di più questa torre?

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