Inclusione e generazione Z, quando sono i giovani di oggi a doverci insegnare la “non” diversità

In un nuovo spot si dà il via a un messaggio di sensibilizzazione rispetto ai principi della Generazione Zeta, la fetta della società rappresentata dai più giovani, come la libertà di espressione del singolo, l’inclusione nella collettività e la sostenibilità per la tutela del Pianeta Terra

Inclusione e zero pregiudizi, se c’è qualcuno in grado di insegnarci il concetto della “non” diversità quelli sono i giovani di oggi. Caparbi e occhi puntati sul mondo, quello eterogeneo e vario, loro sì che sanno cosa significhi dare a tutti gli stessi diritti e le stesse possibilità.

Se solo prendessimo un briciolo della loro voglia di essere liberi da ogni costrizione, saremmo probabilmente tutti meno incatenati ai perché e ai per come di un mondo che – forse – solo all’apparenza è alla rovescia.

Se, anzi, dessimo a quel loro anelito di libertà una accezione puramente positiva, fatta di diversità ridotte alla più semplice normalità (a eccezione per qualche bullo…) e di abbracci e condivisioni, beh, quanta felicità guadagneremmo?

Il tema dell’inclusione di persone cosiddette “diverse” o delle persone con disabilità è, a dire il vero, una questione alla quale tutti dovremmo porre una maggiore sensibilità e la massima attenzione. Il motivo? Perché è un diritto e un dovere allo stesso tempo, che suggerisce e impone di agire sin da subito in famiglia e poi a scuola, a partire dai primi anni della vita e fino alla più piena maturità, in modo da diventare sempre più patrimonio condiviso da tutti.

Dai genitori ai figli, dagli insegnanti agli studenti, è un gioco di dare e avere, di responsabilità reciproche e di conoscenze, di opinioni da condividere, di valori da infondere.

Con grande delicatezza, proviamo a raggiungere le corde più profonde dell’anima e a chiederci se davvero vale la pena mettere a disagio l’altro per la propria condizione fisica e per come o con chi abbia scelto di vivere.

La campagna CoopVoce

Perché esista la comunicazione bisogna liberare la propria voce”: a questo mira la nuova campagna CoopVoce, l’operatore di telefonia mobile di Coop, che con uno spot sui canali televisivi, radiofonici e digital – con la regia degli The Astronauts – vuole rispondere alla urgente necessità di comunicare e comunicarsi, di connettersi e di far trasparire il più autentico lato di sé stessi, facendo proprio, nel contempo, un messaggio di grande inclusività.

Come fare? Parlando proprio ai giovani con i giovani.

Così, a fare da testimonial della campagna non poteva che essere il cantante AKA7even, che ha partecipato all’edizione 2021 di Amici di Maria de Filippi e al Festival di Sanremo 2022.

E sulle note di un orecchiabilissimo brano con parole come “se chiudessimo gli occhi non saremmo diversi”, si seguono una dopo l’altra immagini di vita felice e normale, quella di ragazzƏ che hanno solo la voglia e la necessità di esprimere loro stessƏ e di vivere anche in un mondo il più sostenibile possibile.

In più, Digitouch Crea, la creation factory di Digitouch Marketing che ha sviluppato il progetto, ha coinvolto un gruppo di giovani content creator, scelti per il loro impegno e per la loro capacità nel raccontare e condividere i temi legati alla libertà d’espressione, all’inclusione sociale e alla sostenibilità: Gianmario Piras, make-up artist e fotografo sardo impegnato per il riconoscimento dei diritti LGBTQ+; Beatrice Bettoni, modella e paladina del mondo curvy; Lorenzo Maglitto, life enthusiast, emerso grazie alle sue coreografie su TikTok e per la partecipazione come ballerino ad “Amici” nel 2021; Sumaia, ragazza musulmana promotrice della nuova professione Diversity & Inclusion Consultant; Cristina Cotorobai, modella che ha fatto della sostenibilità la sua scelta di vita.

Parallelamente allo spot tv- già on air sulle principali emittenti televisive e declinato e trasmesso anche sulle principali emittenti radiofoniche – vedremo quindi anche contenuti originali veicolati sui loro profili social.

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