“Papà mi è caduto il telefono, mi mandi un WhatsApp al nuovo numero?”: la truffa telefonica che svuota il conto corrente

In una nuova truffa, i criminali si fingono il figlio in difficoltà per estorcere soldi al genitore: ecco qual è il modus operandi

Ciao papà. Mi è caduto il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Per favore, potresti mandarmi qui un WhatsApp?”. Qualsiasi papà, di fronte a questo messaggio arrivatogli sullo smartphone, non avrebbe dubbi e risponderebbe al proprio figlio, preoccupato.

Purtroppo, però, questa richiesta di aiuto apparentemente innocente cela ben altro: è una nuova, ennesima, truffa via telefono che gioca con i sentimenti e fa leva su di essi per colpire le proprie vittime che tendono ad abbassare le difese quando si parla della sfera familiare.

Solitamente seguono ulteriori richieste come il pagamento di una bolletta

L’inganno ha origine da un semplice SMS, nella speranza di intercettare i genitori di adolescenti nonché gli anziani che sono meno guardinghi rispetto a questi messaggi. Il pretesto usato è la caduta del telefono cui segue l’arrivo di un “nuovo numero”.

La trappola però si scatena quando la vittima clicca sul link fornito, aprendo senza saperlo le porte del proprio smartphone e dei dati personali ai truffatori. Sebbene questa frode fosse stata segnalata alcuni mesi fa, ha ripreso vigore di recente.

Gli esperti di cybersecurity del portale Difesa e sicurezza hanno analizzato il modus operandi di questi criminali e sono riusciti a riscostruire cosa succede dopo aver seguito il link al falso nuovo numero. Sembra che i truffatori non si fermino qui, ma avanzino ulteriori richieste.

Una tattica comune è chiedere alla vittima di pagare una presunta bolletta a nome del falso figlio, giustificando l’azione con problemi apparenti nell’app della banca che si usava con il cellulare precedente. Se la vittima acconsente, la richiesta successiva è quella di effettuare un pagamento tramite bonifico istantaneo, con l’invio dell’Iban per completare la transazione.

Mai rispondere a messaggi del genere!

Nel tentativo di porre fine a questa truffa, gli operatori di Difesa e sicurezza hanno cercato di tendere una trappola ai truffatori inserendo un IPlogger in un link. Purtroppo, questo stratagemma non ha prodotto i risultati sperati.

La Polizia postale sul portale dedicato proprio a questo genere di frodi telefoniche ha spiegato:

Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati personali. Un messaggio da tuo figlio che ti avvisa di aver rotto il telefono e ti chiede di salvare il suo nuovo numero tra i contatti della rubrica potrebbe trattarsi di una truffa. Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente.

Il modo migliore di agire è dunque quello di non rispondere a messaggi del genere, cancellare la conversazione ed eliminare anche il numero dalla propria rubrica per evitare di incappare in questo tipo di truffe ben congeniate.

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Fonte: Polizia Postale

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