Scienziati realizzano la vernice più bianca mai esistita per aiutare a raffreddare le case (e il Pianeta)

L'innovativa vernice super-bianca potrebbe aiutare a raffreddare il pianeta: riflette il 98% dei raggi solari, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico

Una rivoluzionaria vernice “super-bianca”, la più bianca mai esistita, è stata sviluppata da un team di scienziati guidati dal dottor Xiulin Ruan, professore di ingegneria meccanica presso la Purdue University e potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel raffreddamento del nostro pianeta. Questa innovativa scoperta è stata presentata nel 2020 e si distingue per la sua capacità di riflettere fino al 98% dei raggi solari, superando di gran lunga la precedente vernice ultra bianca utilizzata dai ricercatori, la quale rifletteva solamente il 95,5% della luce solare.

A differenza delle comuni vernici bianche commerciali, che tendono ad assorbire il calore invece di respingerlo, questa nuova formula si presenta come una possibile soluzione. Le vernici in commercio progettate per respingere il calore riescono a riflettere solo tra l’80% e il 90% della luce solare, risultando meno efficaci nel mantenere le superfici più fredde dell’ambiente circostante.

Un aspetto notevole sottolineato dal dottor Ruan è che questa vernice ha una sensazione fresca al tatto. A conferma della sua efficacia, ha ricevuto vari riconoscimenti e nel 2021 è stata insignita del Guinness World Record come la vernice più bianca al mondo, traguardo commentato dallo stesso studioso con le seguenti parole:

Il nostro obiettivo primario non era creare la vernice più bianca di sempre, ma desideravamo apportare un contributo concreto per combattere la crescente crisi del cambiamento climatico. La nostra ricerca mirava a verificare la fattibilità di ridurre il consumo energetico e, al contempo, raffreddare il nostro pianeta.

Xiangyu Li, un ricercatore post-dottorato presso il Massachusetts Institute of Technology, che ha collaborato al progetto durante il suo dottorato alla Purdue nel laboratorio di Ruan, ha spiegato l’origine di questa invenzione:

Abbiamo esaminato varie vernici commerciali, praticamente qualsiasi cosa di colore bianco, e abbiamo scoperto che utilizzando il solfato di bario si possono ottenere oggetti incredibilmente riflettenti e, quindi, incredibilmente bianchi.

Un progetto in fase di sviluppo

vernice superbianca

Una telecamera a infrarossi mostra come un campione di questa vernice (il quadrato viola scuro al centro) raffreddi effettivamente la scheda al di sotto della temperatura ambiente, cosa che nemmeno le vernici commerciali “che riflettono il calore” fanno.
@Joseph Peoples/Purdue University

Vale la pena notare che la vernice non è così accecante, in quanto diffonde la luce. Al momento, il team sta lavorando per sviluppare altre tonalità che possano beneficiare della stessa tecnologia di base della vernice bianca. Il dottor Ruan ha spiegato:

Queste nuove tonalità funzioneranno in modo meno ottimale rispetto al bianco, ma comunque meglio delle altre vernici commerciali. Tuttavia, vale la pena sottolineare che la vernice non è ancora disponibile per il mercato.

Nonostante le promettenti qualità della vernice, ci sono alcuni scettici che stanno mettendo in discussione i suoi effettivi vantaggi. Lo stesso dottor Ruan ha ammesso che al momento il team utilizza il solfato di bario, che ha un impatto ambientale negativo in quanto viene estratto. Secondo il dottor Jeremy Munday, professore di ingegneria elettrica e informatica presso l’Università della California, Davis, gli effetti della vernice sarebbero minimi:

È come versare una tazza di acqua nell’oceano: il calore generato dal sole è miliardi di volte superiore a quello prodotto dalla Terra e la vernice si limita solo a rifletterlo. Non è sicuramente una soluzione a lungo termine al problema climatico.

Al momento, quindi, l’utilizzo della vernice super-bianca non rappresenta una soluzione definitiva al problema del cambiamento climatico. Tuttavia, potrebbe costituire una misura temporanea per mitigare problemi più gravi, mentre si rimane costantemente al lavoro per affrontare la questione in modo più completo.

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Fonte: ACS Applied Materials & InterfacesPurdue University

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