Da telefoni pubblici a “stazioni intelligenti” multifunzionali: le cabine telefoniche si reinventano per continuare a vivere

Da oggetto inutilizzato a sportello hi-tech multifunzione, attento alla sicurezza delle donne: ecco le cabine telefoniche del futuro, secondo TIM

Vecchie, amate cabine telefoniche. Chi ha qualche capello bianco in testa ricorda certamente i gettoni perennemente in tasca, le lunghe file al telefono pubblico per chiamare la fidanzata lontana o gli amici dalla casa al mare, e ancora la quasi totale assenza di privacy nelle conversazioni per strada.

In un’epoca in cui non esistevano gli smartphone (impossibile ma vero), i telefoni pubblici erano per molti l’unico modo per comunicare con chi era lontano.

Ma la tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, e poco a poco le cabine telefoniche hanno perso quel ruolo di prim’ordine che avevano nella nostra quotidianità, finendo per diventare un inutile arredo urbano.

Ormai non più funzionanti, in molte città sono già iniziate le attività di rimozione dei telefoni pubblici da strade, stazioni, aeroporti e altri luoghi pubblici.

Ma le cabine telefoniche non sono ancora pronte per andare definitivamente in “pensione”: l’ente gestore TIM (un tempo Telecom) ha infatti pensato di convertirle in stazioni intelligenti che possono fornire numerosi servizi – dall’infotainment alla ricarica degli smartphone, dai pagamenti digitali al le chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali.

Presentate in anteprima ieri all’ultima giornata dell’Italian Tech Week, le stazioni intelligenti nascono in collaborazione con Urban Vision e hanno come obiettivo quello di fornire, in forma gratuita servizi di pubblica utilità.

Un design altamente tecnologico, evoluto e inclusivo permetterà a queste strutture di rispondere alle esigenze di tutti, anche di persone con disabilità motorie o visive, o che hanno problemi con la lingua italiana.

Oltre a offrire vari servizi ai cittadini, resi possibili dalla copertura Internet, le nuove cabine telefoniche rientrano nel più ampio progetto di TIM “La parità non può aspettare”, che ha l’obiettivo di ridurre il divario fra uomini e donne e di offrire riparo e sicurezza alle donne in difficoltà.

Ogni cabina sarà dotata, infatti, di un tasto rosso Women+, attraverso il quale chi lo preme accede immediatamente a un servizio di supporto con operatore per segnalare molestie o episodi di microcriminalità.

Con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli anni ’50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili – spiega Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM.

Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita ad una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nostre abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo.

Secondo i piani dell’azienda, il progetto partirà da Milano, dove verranno installate 450 nuove cabine telefoniche, e si estenderà poi al territorio nazionale coinvolgendo altre 13 città con un totale di circa 2.500 cabine installate.

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Fonte: Gruppo TIM

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