Arriva la “primavera” anche su Marte: le spettacolari esplosioni simili a ragni riprese dalla missione ESA

La sonda spaziale Trace Gas Orbiter di ESA restituisce immagini sorprendenti dell'avvio della primavera sul Pianeta Rosso

Centinaia di “ragni” scuri macchiano la superficie di Marte: non si tratta di alieni, ma del segno del risveglio primaverile.

Le suggestive immagini, diffuse dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), arrivano dalla sonda Trace Gas Orbiter della missione ExoMars e mostrano un fenomeno affascinante che si verifica con l’arrivo della stagione più mite sul Pianeta Rosso.

Sulla superficie rossastra di Marte, infatti, macchie scure simili a ragni giganti si espandono per centinaia di metri: si tratta di vere e proprie esplosioni, che possono arrivare a misurare fino a un chilometro di diametro, causate dal ghiaccio secco che sublima con l’aumento delle temperature primaverili.

Ricordiamo che, durante l’inverno marziano, le temperature scendono drasticamente, fino a -120°C, congelando anche l’anidride carbonica che si deposita sulla superficie sotto forma di ghiaccio secco.

Con l’arrivo della primavera, il ghiaccio non si scioglie passando dallo stato solido a quello liquido (come avviene sulla Terra), ma sublima passando direttamente dallo stato solido a quello gassoso.

Questo processo provoca un aumento della pressione all’interno dei depositi di ghiaccio secco, che finisce per fratturarsi in maniera esplosiva.

Le esplosioni creano delle crepe nel ghiaccio, da cui fuoriesce la polvere scura degli strati sottostanti, dando vita alle macchie a forma di ragno immortalate dalle telecamere di Trace Gas Orbiter.

Le “zampe” dei ragni marziani, in realtà, sono proprio queste linee di frattura che si propagano sotto la superficie ghiacciata. Man mano che il gas fuoriesce, la pressione diminuisce e le crepe si allargano, creando delle strutture ramificate che ricordano le zampe di un ragno.

Queste piccole strutture si formano quando il gas di anidride carbonica si riscalda alla luce del sole e rompe le lastre di ghiaccio sovrastanti, incidendo solchi ramificati sulla superficie e trascinando materiale scuro sulla superficie per formare macchie scure – si legge nella descrizione dell’immagine.

Molte di queste macchie possono essere viste nella regione scura a sinistra dell’inquadratura, che si trova alla periferia di una parte di Marte soprannominata Inca City. Il motivo di questo nome è chiaro: la rete lineare, quasi geometrica dei crinali ricorda le rovine Inca.

Le esplosioni di ghiaccio secco su Marte sono un fenomeno da tempo studiato dagli scienziati. Le immagini di Trace Gas Orbiter offrono però un nuovo livello di dettaglio che permette di comprenderne meglio le dinamiche e il ruolo che svolgono nel ciclo stagionale del Pianeta Rosso.

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Fonti: ESA / ANSA

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