Spettacolare scoperta: portati alla luce due nuovi frammenti dei Fasti nel Parco archeologico di Ostia

Rinvenuti due nuovi frammenti dei Fasti nell'area archeologica di Ostia. I reperti appena scoperti narrano gli avvenimenti sotto l'imperatore Adriano. Nella zona di scavo identificati anche nuovi ambienti con reperti, decorazioni pittoriche e in stucco e mosaici

Eccezionale scoperta nel Parco archeologico di Ostia Antica dove durante l’ultima campagna di scavo Ostia post scriptum sono stati rinvenuti straordinari reperti. Due nuovi frammenti dei Fasti Ostienses sono stati portati alla luce dagli archeologi nel progetto curato dal Parco in collaborazione con l’Università di Catania e il Politecnico di Bari.

Rinvenuti nell’area B del Parco archeologico, che corrisponde al Foro di Porta Marina, i frammenti riportano preziose informazioni sulla storia politica e monumentale dell’antica Roma e di Ostia. Sono una sorta di cronaca del tempo, la cui redazione era affidata alle autorità religiose di massimo potere ossia al pontifex Volcani.

Uno dei due nuovi frammenti narra le vicende sotto l’imperatore Adriano e si congiunge perfettamente con altri frammenti ritrovati nel corso delle passate indagini archeologiche negli anni 1940-41 e 1969-72.

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Si tratta di una scoperta straordinaria che, se da un lato accresce e integra quanto sappiamo sull’attività di quel grande imperatore che fu Adriano portando nuove acquisizioni sull’importantissima attività edilizia da lui condotta a Roma, dall’altro riconferma le immense potenzialità dell’antica Ostia per una sempre più approfondita conoscenza e divulgazione del nostro passato” ha commentato il direttore del Parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio.

Il frammento in questione riporta gli avvenimenti negli anni 126-128 d.C. sotto il regno dell’imperatore Adriano. Consultando anche altre fonti e incrociandone la narrazione, gli esperti hanno potuto conoscere approfonditamente le vicende che il frammento descrive.

Si è appreso infatti che il primo gennaio del 128 Adriano assunse il titolo di pater patriae e la moglie Sabina quello di Augusta. La celebrazione si concluse con un congiarium, un’elargizione di denaro al popolo.

Fu invece il 10 aprile del 128 il giorno in cui l’imperatore Adriano partì alla volta dell’Africa. Una volta tornato a Roma consacrò un edificio. Gli studiosi credono potrebbe trattarsi del Pantheon oppure del Tempio di Venere e Roma. Non si esclude che la consacrazione potrebbe essere avvenuta l’11 agosto del 128 d.C. in ricordo dell’ascesa al trono di Adriano nell’anno 117.

Anche l’area A del Parco archeologico di Ostia ha riservato non poche sorprese, non essendo mai stata esplorata prima d’ora. Nella zona di scavo sono stati individuati vani per un’estensione di circa 400 metri quadri. Al loro interno gli archeologi hanno rinvenuto reperti in ceramica, decorazioni pittoriche e meravigliosi mosaici a tessere bianche e nere.

I motivi dei mosaici cambiano lungo il lato Sud dell’edificio dove presentano forme quadrate e a croce con elementi floreali e vegetali fino a lastre con forme esagonali e tessere di colore rosso procedendo più a Est. Magnifica, sul lato Ovest, una piccola abside con una nicchia con due colonnine e un intonaco impreziosito da conchiglie marine.

Anche l’ultima campagna di scavo appena conclusa nel Parco Archeologico di Ostia ci regala tesori di inestimabile valore e preziosissime fonti documentali per comprendere le attività del grande imperatore Adriano. La scoperta di due frammenti dei Fasti ci permette di svelare pezzi importanti della vita di Ostia e della Capitale. Questi scavi hanno portato alla luce anche i resti di diverse decorazioni ed estese porzioni di pavimento a mosaico che presto saranno visibili al pubblico, proprio come già realizzato in altri siti archeologici della nostra Nazione grazie all’attività messa in campo in questi mesi dal Ministero della Cultura” ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

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Fonti: Parco archeologico di Ostia/Facebook – Ministero della Cultura

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