Bambina di 11 anni trova (per caso) il fossile del più grande rettile marino mai conosciuto: le sue dimensioni sono sbalorditive

La scoperta del fossile dell’Ichthyotitan severnensis rappresenta un evento significativo nella storia della paleontologia, dimostrando il potenziale delle scoperte accidentali e il ruolo cruciale che possono svolgere anche i giovani appassionati nella ricerca scientifica

La straordinaria scoperta di un fossile di ittiosauro gigantesco da parte di Ruby Reynolds, una bambina di undici anni, ha catturato l’attenzione dei paleontologi di tutto il mondo. Durante una passeggiata sulla spiaggia di Blue Anchor nel Somerset, in Inghilterra, Ruby e suo padre hanno fatto una scoperta sorprendente: le ossa di un rettile marino che si è rivelato essere il più grande mai conosciuto dalla scienza.

L’ittiosauro è stato denominato Ichthyotitan severnensis, con riferimento alla sua lunghezza impressionante di almeno 25 metri. Questo gigantesco rettile marino era ancora in fase di crescita quando è morto, come indicato dalle dimensioni delle sue ossa. La scoperta è avvenuta nel maggio del 2020 e ha attirato l’attenzione di esperti paleontologi, tra cui il dottor Dean Lomax dell’Università di Bristol.

La particolarità di questa scoperta risiede anche nel fatto che gli ittiosauri appartengono a una famiglia di rettili marini estinti, vissuti durante il Mesozoico insieme ai dinosauri. La famiglia dell’Ichthyotitan severnensis, chiamata Shastasauridae, si è estinta alla fine del Triassico, in seguito a un evento di estinzione di massa.

Perché questa scoperta è così importante

La scoperta di Ruby ha suscitato grande interesse tra la comunità scientifica, poiché fornisce un’opportunità unica per comprendere meglio la fauna marina del passato e l’evoluzione degli organismi viventi. Inoltre dimostra il potenziale che anche i non addetti ai lavori possono avere nell’ambito della ricerca scientifica.

Il dottor Paul de la Salle, uno dei ricercatori coinvolti nello studio durato 4 anni, ha espresso la sua soddisfazione per la scoperta, evidenziando l’importanza di trovare reperti fossilizzati così significativi. La giovane Ruby è stata entusiasta di partecipare a una scoperta così prestigiosa e si è detta orgogliosa di aver contribuito alla ricerca scientifica.

Questa scoperta non solo aggiunge nuove informazioni alla nostra comprensione della vita marina preistorica, ma offre anche uno sguardo affascinante su come l’evoluzione abbia plasmato le forme di vita nel corso dei millenni. La speranza dei paleontologi è che ulteriori ricerche possano portare alla scoperta di nuovi fossili e fornire una visione più completa di queste meravigliose creature estinte.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: PLOS ONE

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook