Un’eccezionale scoperta mostra come era il mare 462 milioni di anni fa

Eccezionale ritrovamento in Galles: un team di paleontologi guidati dalla Chinese Academy of Sciences ha scoperto un antico mondo marino, con fossili incredibilmente conservati che mostrano come era il mare ben 462 milioni di anni fa

In Galles è stata trovata una “fotografia del mare antico”: un team di paleontologi guidati dalla Chinese Academy of Sciences ha scoperto un antico mondo marino, con fossili incredibilmente conservati che mostrano come era il mare ben 462 milioni di anni fa. Un ritrovamento a dir poco eccezionale.

La scoperta è avvenuta a Castle Bank, nel Galles: il sito comprende oltre 150 specie, molte delle quali di dimensioni corporee miniaturizzate e, secondo gli esperti, è uno dei siti fossili più inaspettati del mondo, un rarissimo esempio in cui sono conservati tessuti molli e organismi completi, che forniscono una visione impareggiabile dell’evoluzione della vita.

Ne esistono di certo altri, ma la maggior parte di loro trovano nelle rocce del periodo Cambriano (542-485 milioni di anni fa), quando apparvero per la prima volta fossili animali riconoscibili. Ma quasi nessuno è stato ritrovato nelle rocce post-cambriane. Di conseguenza, i paleontologi sanno molto sulla vita marina del Cambriano, ma molto meno su come si è evoluta nei periodi immediatamente successivi.

Castle Bank risale invece alla metà del successivo periodo Ordoviciano, circa 462 milioni di anni fa, e si è rivelato uno dei migliori siti fossili del Cambriano per diversità e straordinari livelli di conservazione.

Finora sono state recuperate ben oltre 150 specie, quasi tutte nuove: molti degli animali sono molto piccoli, lunghi solo 1-3 mm, ma conservano i più minimi dettagli, da artropodi come crostacei e granchi a vari tipi di vermi, spugne, stelle marine e molti altri.

fossili conservati mare 462 milioni anni fa

©Chinese Academy of Sciences

In alcuni animali sono conservati addirittura gli organi interni come l’apparato digerente e persino i nervi, insieme agli arti di minuscoli artropodi e delicati tentacoli: questo dettaglio, in particolare, era noto dalle i faune del Cambriano, ma non prima dall’Ordoviciano.

L’insieme di fossili ritrovati comprende anche diverse scoperte insolite, da esemplari inaspettatamente tardivi di animali cambriani e inaspettatamente precoci fossili che assomigliano ai moderni cirripedi d’oca, gamberi cefalocaridi (che non hanno alcuna documentazione fossile) e forse anche un parente marino degli insetti.

Il Cambriano ha assistito all’origine dei principali gruppi animali ma anche l’Ordoviciano fu un periodo critico nella storia della vita, con una straordinaria diversificazione di animali che produssero scheletri duri e abbondanti fossili. Inoltre, alla fine di questa fase preistorica apparvero ecosistemi più familiari come le odierne barriere coralline. Fino ad ora, tuttavia, è esistito un grande “divari”” tra questi due eventi evolutivi.

Questo eccezionale ritrovamento aiuterà a colmare questa lacuna rispondendo alle domande sul passaggio degli animali dalla fauna cambriana a quella paleozoica e sullo spostamento degli ecosistemi dallo stile cambriano all’ecologia molto più diversificata che vediamo oggi.

Lo studio è stato pubblicato su Nature Ecology and Evolution.

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Fonti: Chinese Academy of Sciences / Nature Ecology and Evolution

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