Incredibile scoperta nel Mantovano: individuata una necropoli di guerrieri celtici della tarda Età del Ferro

Meravigliosa scoperta nelle campagne in provincia di Mantova dove grazie a moderni metodi scientifici è stata individuata una necropoli risalente alla tarda Età del Ferro dove sono stati sepolti i Cenomani, popolo celtico. La scoperta fornisce interessantissime informazioni sui rapporti tra questa popolazione e i Romani con tecniche e usanze condivise

Quanto rinvenuto nelle campagne del Mantovano è a dir poco straordinario. Le indagini avviate in località Casalromano hanno permesso agli archeologi di individuare complessivamente un nucleo sepolcrale costituito da 13 tombe.

La necropoli risale alla tarda Età del Ferro, tra la seconda metà del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C., ed è la testimonianza di una popolazione guerriera celtica. Qui riposano i resti dei Cenomani, un popolo originario della Gallia.

Mediante magnetometro e georadar il team di esperti guidato dall’archeologo Guglielmo Strapazzon, curatore del progetto, ha identificato un nucleo di fosse rettangolari disposte in fila. Due sono le sepolture inizialmente portate alla luce, una maschile e una femminile.

Al loro interno, oltre alle ceneri dei defunti, è stato ritrovato un prezioso corredo funebre che consente agli archeologi di conoscere più dettagli sulle persone qui sepolte. Ceramiche, un coltello in ferro, monili e una collana in vaghi di vetro e bronzo adornavano la tomba femminile.

monili

@Soprintendenza ABAP per le province di Cremona, Mantova e Lodi/Facebook

Nel sepolcro maschile, invece, sono stati rinvenuti uno scudo, una lancia che riporta i segni del tempo, una spada con fodero, un coltello e ceramiche. Si tratta chiaramente di un tipico corredo di un guerriero.

ceramiche tomba

@Soprintendenza ABAP per le province di Cremona, Mantova e Lodi/Facebook

Nel corso delle attività di scavo, proseguite nel mese di settembre 2023, sono affiorate altre 11 tombe con orientamento nord-sud, proprio come i primi due sepolcri. È interessante notare come in 2 delle 13 tombe i corpi siano stati inumati.

Si tratta di due sepolture infantili, una delle quali è di una bambina. La giovane portava al polso un bracciale in vetro blu. Questi due sono gli unici casi di inumazione poiché nelle restanti 11 sepolture i corpi dei defunti sono stati cremati.

I resti rinvenuti nell’antica necropoli suggeriscono che le loro ceneri erano contenute in cassette in legno. Siamo davanti a un incontro di due culture, una fusione di tradizioni che si riscontra proprio nelle sepolture. L’usanza di cremare i corpi è infatti tipicamente romana, celtica invece la scelta di un corredo funebre costituito da armi accanto alle ceneri dei combattenti o monili in vetro colorato per le donne.

La scoperta è stata fatta nell’ambito di un progetto inaugurato nel 2022, che ha visto la partecipazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi, dell’Istituto Centrale per l’Archeologia e della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

I corredi funebri si trovano attualmente presso il Museo Civico “G. Bellini” di Asola dove saranno sottoposti a restauro e a ulteriori studi.

Tra i tanti reperti vi è anche una piccola ruota con un cavallino sulla sommità, che assomiglia molto a un noto elemento proveniente dal sito etrusco del Parco Archeologico del Forcello, sempre in provincia di Mantova. Come mai? Gli archeologi sono pronti a proseguire il lavoro per fornire una risposta a questo e a tanti altri interrogativi.

ruota necropoli

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Fonte: Soprintendenza ABAP per le province di Cremona, Mantova e Lodi/Facebook

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