Una persona su tre ha la toxoplasmosi (e forse non lo sa): l’indizio potrebbe essere nei nostri occhi

Il toxoplasma gondii è un parassita diffuso in tutto il mondo. A causa della sua elevata sieroprevalenza nel bestiame e nella selvaggina, è un importante patogeno di origine alimentare e può avere importanti implicazioni per la salute degli esseri umani e degli animali domestici

Il Toxoplasma gondii è probabilmente il parassita più comune al mondo oggi. Si tratta di una creatura microscopica in grado di infettare qualsiasi mammifero o uccello o persone in tutti i continenti. Una volta infettato, l’individuo porta il Toxoplasma per tutta la vita. Finora non è stato trovato un farmaco in grado di sradicare il parassita dal corpo. Ma come si manifesta? E quali sono i sintomi?

Si stima che in tutto il mondo il 30-50% delle persone sia infetto da Toxoplasma e, secondo ultimi studi, le infezioni potrebbero aumentare in Australia. Qui, infatti, una serie di ricerche condotte presso le banche del sangue e le cliniche per la gravidanza in tutto il Paese negli anni ‘70 hanno registrato un tasso di infezione al 30%.

Ora, un recente studio basato sulla comunità dell’Australia occidentale ha rilevato che il 66% delle persone è infetto. E si parla soprattutto di toxoplasmosi oculare.

Cos’è il toxoplasma e come si trasmette

Il Toxoplasma gondii infetta la quasi totalità degli animali a sangue caldo, compreso l’essere umano. L’infezione da Toxoplasma è estremamente comune e la malattia causata dall’infezione è chiamata toxoplasmosi. Generalmente la toxoplasmosi si contrae per ingestione, all’assunzione di alimenti crudi infetti di origine animale e di verdure contaminate e lavate male, o per zoonosi (vale a dire attraverso la trasmissione della malattia dall’animale all’uomo).

I veicoli più comuni per via orale sono:

  • acqua contaminata: nei Paesi più sviluppati, dove si garantiscono standard igienico-sanitari elevati, è raro che l’acqua potabile possa contenere Toxoplasma gondii; nei Paesi in via di sviluppo, invece, il rischio è dietro l’angolo
  • carne, frutta e ortaggi contaminati: la carne contaminata (in particolare quella di selvaggina, agnello e maiale) può essere pericolosa se non viene cotta adeguatamente (la cottura distrugge Toxoplasma gondii). Anche frutta e verdura contaminate possono diventare veicolo di contagio, ma solo se consumate a crudo
  • le posate e utensili da cucina contaminati: se si adopera un coltello per tagliare carne cruda e quest’ultima è contaminata e poi lo si usa per mangiare senza averlo lavato, si rischia di contrarre la toxoplasmosi
  • le feci di gatti, ma attenzione! Questa è una eventualità più unica che rara in quanto prevede la sola ingestione delle deiezioni di un felino infetto. Inoltre, come precisa il presidente della Fnovi, la malattia non è mai trasmessa dai cani.

Ne abbiamo parlato ampiamente qui: Sei incinta? Abbandona il tuo gatto. Lo scivolone di Onder sulla toxoplasmosi (VIDEO)

I sintomi della toxo

Nella maggioranza dei casi la toxoplasmosi è asintomatica, tanto che i pazienti non si rendono nemmeno conto di esserne affetti. Quando si manifestano, i sintomi più comuni sono:

  • mal di testa
  • dolori muscolari diffusi
  • malessere e spossatezza
  • ingrossamento dei linfonodi
  • mal di gola
  • febbre

Se si ha un quadro clinico già compromesso (ad esempio soggetti oncologici, malati di AIDS ecc) la toxoplasmosi è associata a conseguenze più serie, tra cui polmonite, encefalite e corioretinite (infiammazione della retina e della coroide).

Lo studio australiano e come il toxoplasma colpisce l’occhio

Al toxoplasma “piace” molto la retina, il tessuto nervoso multistrato che riveste l’occhio e genera la vista. L’infezione può causare attacchi ricorrenti di infiammazione retinica e cicatrici retiniche permanenti. Si genera così la toxoplasmosi oculare: un attacco di infiammazione attiva provoca soprattutto visione offuscata, ma quando l’infiammazione diventa cicatriziale, potrebbe esserci una perdita permanente della vista.

Per analizzare lo sviluppo e l’aumento dei casi di toxoplasmosi oculare, gli scienziati hanno prelevato dati nell’ambito del Busselton Healthy Aging Study, con fotografie della retina scattate su più di 5mila neonati (nati nel 1946-1964) che vivevano a Busselton, nell’Australia occidentale. Le fotografie sono state raccolte per cercare altre malattie degli occhi, come la degenerazione maculare e il glaucoma.

Attraverso lo screening di queste fotografie retiniche, abbiamo stimato la prevalenza della toxoplasmosi oculare in uno su 150 australiani. Questo potrebbe sembrare sorprendentemente comune, ma si adatta al modo in cui le persone catturano il Toxoplasma.

Oltre ai gatti domestici, l’Australia ha enormi popolazioni di gatti selvatici. In più, l’Australia ospita molti terreni agricoli ed è diffusissima l’abitudine di consumare carne rossa al sangue.

toxopl gondii

©designua/123rf

Per diagnosticare la toxoplasmosi oculare è necessario un esame della retina, idealmente con le pupille dilatate. La lesione retinica è facile da individuare, a causa del modo in cui il toxoplasma attiva le cellule retiniche per produrre determinate proteine. Se la condizione è lieve, il medico può lasciare che il sistema immunitario del corpo controlli il problema, operazione che richiede alcuni mesi. Tuttavia, di solito viene prescritta una combinazione di farmaci antinfiammatori e antiparassitari.

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Fonte: Ophthalmology Retina

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