Omeopatia: la Francia non rimborserà più i prodotti per “efficacia insufficiente”

Cambio di posizione radicale in Francia rispetto all’omeopatia: l’Académie nationale de médecine e l’Académie nationale de pharmacie ha recentemente preso posizione in merito chiedendo che questa medicina "alternativa" non venga più rimborsata né si insegni nelle facoltà di medicina, farmacia e veterinaria. Dello stesso parere l'Haute Autorité de Santé.

Cambio di posizione radicale in Francia rispetto all’omeopatia: l’Académie nationale de médecine e l‘Académie nationale de pharmacie ha recentemente preso posizione in merito chiedendo che questa medicina “alternativa” non venga più rimborsata né si insegni nelle facoltà di medicina, farmacia e veterinaria. Dello stesso parere l’Haute Autorité de Santé.

Lo stato dei dati scientifici non consente di verificare” i principi dell’omeopatia . È questo che sostiene l’ Accademia di Medicina francese in una dichiarazione votata martedì 26 marzo 2019 con 58 voti favorevoli, 16 contrari e 8 astensioni. In seguito a questa convinzione, gli accademici chiedono la fine del rimborso dei medicinali omeopatici da parte del servizio sanitario ma anche lo stop all’insegnamento dei suoi principi nella facoltà di medicina, farmacia e veterinaria.

Nella dichiarazione si legge:

“Le rigorose meta-analisi non hanno dimostrato l’efficacia dei preparati omeopatici. Il rimborso di questi prodotti da parte della ‘Sécurité Sociale’ appare aberrante in un momento in cui, per ragioni economiche, si derogano molti farmaci tradizionali per l’insufficienza (più o meno dimostrata) del beneficio effettivo”.

Questa posizione drastica è stata presa in un momento in cui il dibattito sull’omeopatia sta imperversando in Francia anche se in realtà il cambio di rotta stava maturando già da tempo e negli ultimi mesi molti medici avevano preso posizione contro l’omeopatia. Nel resto d’Europa la situazione è simile: ci si interroga sempre di più sulla reale efficacia di questa medicina “alternativa”. Insomma è un periodo decisamente no per i medicinali omeopatici.

Che sia proprio la Francia a fare questo dietro front è molto significativo in quanto l’omeopatia è utilizzata da milioni di francesi e in questo paese gode di uno status privilegiato: i farmaci omeopatici sono gli unici medicinali “alternativi” sul mercato ad essere rimborsati senza che la loro efficacia sia mai stata scientificamente dimostrata. La Francia è infatti uno dei pochi paesi in Europa in cui i medicinali omeopatici sono rimborsabili per il 35% dal Servizio Sanitario Nazionale, nel nostro paese invece è possibile solo scaricare in dichiarazione dei redditi farmaci e visite di medici omeopatici se regolarmente accompagnati da ricette, scontrini o fatture.

Il parere dell’Haute Autorité de Santé

E’ arrivato oggi il tanto atteso parere dell’HAS sulla spinosa questione del rimborso per i medicinali omeopatici, richiesto direttamente dal Ministero della Salute francese. Anche secondo l’Alta Autorità di Salute francese, l’efficacia di questi farmaci sarebbe insufficiente e dunque il comitato per la trasparenza ha espresso parere negativo sulla copertura da parte dell’assicurazione sanitaria.

La Commissione ha condotto la valutazione esaminando circa 1.200 medicinali omeopatici (con differenti tassi di diluizione e in varie combinazioni) e analizzato oltre 1000 pubblicazioni scientifiche: i contributi delle parti interessate nonché i documenti e i file presentati dai tre laboratori che producono farmaci omeopatici (Boiron, Weleda e Rocal-Lehning).

Al termine di questa valutazione scientifica, che ha richiesto 9 mesi di lavoro, il comitato per la trasparenza ha emesso un parere negativo, adottato a maggioranza nella sessione plenaria del 26 giugno.

Diverse ragioni hanno motivato questa conclusione:

  • mancanza di prove di efficacia (i dati clinici non indicano una sufficiente efficacia o mancano i dati disponibili),
  • non c’è bisogno di usare sistematicamente farmaci (classici o omeopatici) per trattare patologie che non sono gravi o che guariscono spontaneamente,
  • mancanza di uno studio approfondito per valutare l’impatto dei farmaci omeopatici sulla qualità della vita dei pazienti,
  • nessun impatto attribuibile ai farmaci omeopatici sul consumo di altri farmaci, la riduzione dell’uso improprio, il numero di ricoveri ospedalieri, ritardi nella cura o organizzazione delle cure.

Il parere della commissione è stato inviato ai laboratori e al Ministro delle Solidarietà e della Salute che è responsabile della decisione finale sul mantenimento del rimborso dei farmaci omeopatici da parte dell’assicurazione sanitaria. Si aspetta dunque ora la decisione definitiva del governo francese.

Saranno d’accordo i tanti francesi che ancora oggi scelgono di utilizzare i farmaci omeopatici con i cambiamenti proposti? Davvero l’omeopatia è solo un placebo e per decenni le persone si sono curate con acqua fresca?

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