L’app gratuita che aiuta a resistere al cibo spazzatura e a perdere peso giocando, creata dagli scienziati finlandesi

I ricercatori dell’università di Exeter hanno messo a punto un’app che aiuta a consumare meno cibo spazzatura e a perdere peso.

I ricercatori dell’università di Exeter hanno messo a punto un’app che aiuta a consumare meno cibo spazzatura e a perdere peso.

Si chiama Food Trainer ed è una nuova applicazione per cellulare che aiuta le persone a mangiare meglio e, conseguentemente, a perdere peso aiutandoli nella scelta degli alimenti più salutari. Il software, sviluppato sotto forma di gioco interattivo, è frutto della collaborazione fra le università di Exeter e Helsinki e ha come obiettivo quello di ridurre il consumo giornaliero di cibo spazzatura.

L’app è stata testata su 1.234 partecipanti che l’hanno utilizzata per almeno dieci volte e che ne hanno seguito i consigli proposti. In tutti i volontari è stata registrata una perdita di peso media di mezzo chilo e un piccolo miglioramento nelle loro abitudini alimentari – per esempio, chi era solito consumare junk food da due a quattro volte alla settimana, ha ridotto la frequenza a una volta a settimana dopo un mese di utilizzo dell’app.

In generale, i risultati sono molto incoraggianti. L’app è scaricabile gratuitamente e il gioco richiede un impegno di circa quattro minuti al giorno, un tempo ragionevole – spiega la professoressa Natalia Lawrence, dell’Università di Exeter. – Ci sono prove, inoltre, che i benefici derivanti dall’uso di questa app siano più evidenti nelle persone maggiormente in sovrappeso, e questo era ciò che speravamo di vedere, perché quest’app è dedicata soprattutto a scardinare i meccanismi che conducono all’obesità, come il desiderio e il consumo di cibo spazzatura.

L’app fornisce anche un database di informazioni utili agli sviluppatori: chi la usa, infatti, viene periodicamente sottoposto a questionari sulla frequenza del consumo di certi cibi, insieme ad altre informazioni come peso ed età. I risultati emersi dimostrano che un uso regolare dell’applicazione è legato a più ampi cambiamenti nelle abitudini alimentari.

Se si sta provando a insegnare al cervello qualcosa di nuovo, è una buona idea ‘spalmare’ l’apprendimento in vari momenti – aggiunge il dottor Matthias Aulbach, dell’Università di Helsinki. – Può essere utile utilizzare l’app in contesti diversi, non solo a casa, ma anche al lavoro o altrove, in modo che le associazioni apprese non si limitino a un unico ambiente. Dai risultati finora raccolti sembra importante che l’app venga utilizzata regolarmente e senza interruzioni, per questo consigliamo di personalizzarla il più possibile, in modo che l’utilizzo non diventi noioso.

Fonte: University of Exeter

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