Carenza di vitamina D: il segnale sulla tua lingua che ne sei pericolosamente a corto

I sintomi e i segnali di carenza di vitamina D si trovano anche sulla tua lingua. Se noti questa sensazione, consulta il tuo medico

I sintomi e i segnali di carenza di vitamina D si trovano anche sulla tua lingua. Se noti questa sensazione, consulta il tuo medico

Da quando la pandemia di Covid-19 ha colpito il mondo all’inizio del 2020, si è parlato tanto del ruolo di due vitamine che sono vitali per consentire al corpo di combattere qualsiasi malattia o infezione. Una è la vitamina C, il nutriente che aiuta a costruire l’immunità, e l’altra è la vitamina D, detta anche la vitamina del sole di cui hai bisogno per essere in grado di mantenere il corpo in salute. La vitamina D, infatti, mantiene le ossa forti e può aiutare a prevenire alcuni tipi di cancro. (Leggi anche: Vitamina D: sintomi e conseguenze di una carenza)

Molti studi hanno valutato e sostenuto il ruolo che la vitamina D svolge nell’aiutare le persone a combattere l’infezione mortale causata dal coronavirus – SARS-CoV-2. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati a un aumento delle citochine infiammatorie, e a un rischio significativamente aumentato di polmonite e infezioni virali del tratto respiratorio superiore. La carenza di vitamina D è associata a un aumento degli episodi trombotici, che sono frequentemente osservati durante l’infezione da Covid-19.

È stato riscontrato, inoltre, che la carenza si verifica più frequentemente nei pazienti con obesità e diabete, condizioni che nei pazienti affetti da Coronavirus possono causare anche la morte. Ma come può una persona sapere immediatamente di non avere sufficiente vitamina D, senza aver eseguito un esame del sangue? C’è un segnale del corpo a cui prestare attenzione? Sì, e la risposta è la sindrome della lingua in fiamme o sindrome della bocca in fiamme.

Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Dermatologia, Mayo Clinic, Rochester (USA) nel 2017, nei pazienti con sintomi di Burning Mouth Syndrome (BMS), i risultati hanno suggerito che è ragionevole eseguire uno screening per la glicemia a digiuno, la vitamina D (D2 e D3), vitamina B6, zinco, vitamina B1 e TSH. 

Il dolore e la sensazione di calore si trova tipicamente sulle labbra o sulla lingua, ma si può diffondere anche nella bocca. Si possono anche percepire altri sintomi tra cui intorpidimento, secchezza e sapore sgradevole. 

Ma la sindrome della lingua bruciante non è esclusivamente legata alla carenza di vitamina D, e può anche essere causata da una varietà di diverse carenze di vitamine e minerali, come vitamina B, ferro e zinco.

Secondo una ricerca della Cleveland Clinic, la vitamina D è unica perché la pelle la produce utilizzando la luce solare. Gli individui di pelle chiara e quelli più giovani convertono il sole in vitamina D molto meglio di quelli che hanno la pelle più scura.

Gli studi sulla sindrome della lingua che brucia suggeriscono che ai pazienti dovrebbero essere raccomandati i seguenti test:

  • screening per glicemia a digiuno
  • vitamina D (D2 e D3)
  • vitamina B6
  • zinco
  • vitamina B1 
  • TSH. 

(Leggi anche: Vitamina D e covid: “se non c’è carenza è inutile e pericoloso assumere integratori”. Le raccomandazioni del Bfr)

Come si cura la carenza di vitamina D?

Per affrontare la carenza di vitamina D è bene consultare il medico per capire come e quali integratori aggiungere alla dieta. La somministrazione di integratori di vitamina D a pazienti con sindrome della bocca in fiamme ha aiutato a eliminare i sintomi nel giro di sole due settimane. 

Il tuo medico potrebbe suggerirti anche degli integratori orali di vitamina D da assumere durante i mesi autunnali e invernali, quando ci si espone molto meno al sole. 

L’assunzione giornaliera raccomandata di vitamina D è:

  • (a) 400 UI (unità internazionali) per i bambini di età inferiore a un anno
  • (b) 600 UI per bambini, ragazzi e adulti fino all’età di 70 anni
  • (c) 800 UI per le persone incinte e gli adulti di età superiore ai 71 anni

Ricorda di esporti al sole anche soltanto per circa 10-15 minuti due o tre volte alla settimana; esponi soprattutto viso, braccia, gambe o schiena ma ricordati di applicare sempre la protezione solare più adatta al tuo fototipo.

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Fonte: MayoClinic

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