Se le tue ascelle hanno un cattivo odore potrebbe essere il sintomo di una grave malattia (non è per forza il caldo)

La puzza di sudore non è soltanto sintomo di scarsa igiene: spesso può essere spia di un problema cronico molto serio

Con le temperature bollenti e gli alti tassi di umidità che stiamo vivendo in questa estate torrida, sudare copiosamente non è poi così strano. Ma se il sudore è eccessivo o risulta avere un odore sgradevole nonostante pratiche igieniche accurate e frequenti, allora potrebbe esserci bisogno di un medico.

Si fa presto a dire “puzza di sudore”, ma non si tratta solo di una questione di pulizia. Una sudorazione eccessiva e maleodorante può essere spia di un disturbo cronico ben più importante, che può arrivare anche a inibire la partecipazione alla vita pubblica per l’imbarazzo e la vergogna: la bromidrosi.

Il disturbo è legato alla secrezione di sudore da parte delle ghiandole apocrine che si trovano in corrispondenza delle mani e dei piedi o negli strati più superficiali dell’epidermide – come ad esempio a livello ascellare o sul cuoio capelluto.

Genesi del sudore

Le ghiandole sudoripare presenti a livello del nostro organismo sono di due tipi e hanno funzioni fisiologiche ben separate fra loro:

  • Le ghiandole eccrine sono presenti su tutta la superficie cutanea, particolarmente concentrate a livello delle mani, dei piedi e delle ascelle. La loro funzione principale è quella di regolare la temperatura corporea attraverso l’evaporazione del sudore. Queste ghiandole producono un sudore incolore e pressoché inodore, composto quasi completamente da acqua. La secrezione di sudore da parte di queste ghiandole avviene in risposta a temperature eccessivamente alte, ma anche a causa di stress o emozioni forti.
  • Le ghiandole apocrine, invece, sono presenti solo in alcune regioni del corpo: ascelle, areole mammarie, regione inguinale, regioni attorno agli occhi e alle orecchie. Queste ghiandole non hanno funzione termoregolatrice: sono infatti quiescenti fino all’adolescenza, quando poi iniziano a produrre i caratteristici odori ferormonali la cui funzione principale è quella di stimolare l’interesse sessuale. Il sudore prodotto dalle ghiandole apocrine è giallastro e dall’odore pungente.

Ed è proprio una disfunzione a livello delle ghiandole apocrine ad essere responsabile della “puzza di sudore” che a livelli più gravi sfocia in bromidrosi.

Cause della bromidrosi

Sono diversi i fattori che concorrono all’insorgenza di questo spiacevole disturbo fisico: oltre alla componente ereditaria, la bromidrosi potrebbe essere spia di una malattia dermatologica (come ad esempio l’eritrasma) o di un’infezione batterica dovuta allo sfregamento della pelle o alla proliferazione di funghi nelle zone umide.

Anche la presenza di malattie che non riguardano esplicitamente la pelle e le ghiandole sudoripare possono portare a episodi di bromidrosi: fra queste ricordiamo l’insufficienza renale, la brucellosi, la trimetilaminuria (una malattia che colpisce il metabolismo).

Particolarmente diffusa nei Paesi asiatici e un po’ meno nel mondo occidentale, la bromidrosi colpisce soprattutto gli uomini a partire dalla fase post puberale: talvolta può scomparire con l’avanzare dell’età adulta, mentre in altri casi è presente anche a molti anni di distanza dall’età dello sviluppo.

Convivere con la bromidrosi

La bromidrosi non si può curare, tanto più se è destinata a rimanere un disturbo legato a una specifica fase della vita – ovvero quella della crescita. Si può imparare a convivere con questo disturbo e a trattarlo in modo che non si trasformi in un impedimento alla vita pubblica e alle occasioni di socialità.

Curare la propria igiene è il primo passo per convivere con la bromidrosi, ma bisogna farlo in maniera topica e specifica per la patologia di cui si soffre: non basta farsi la doccia tutti i giorni con un sapone acquistato al supermercato o spruzzare continuamente deodorante per eliminare il cattivo odore.

Suggeriamo l’utilizzo si un sapone antisettico specifico per il problema (lo si acquista facilmente in farmacia) che ostacolerà la crescita dei batteri sulla pelle, limitando così il cattivo odore. Allo stesso modo, possiamo applicare deodoranti topici in crema a base di cloruri di alluminio.

Infine, possiamo scegliere di depilarci con regolarità per evitare l’accumulo di sudore e batteri sul fusto pilifero: che sia depilazione con metodi tradizioniali (rasoio, ceretta) o epilazione permanente mediante elettrolisi, non si tratta di un trattamento estetico ma di una misura preventiva del cattivo odore.

In ogni caso, suggeriamo di rivolgersi al proprio medico curante o a un dermatologo che saprà indirizzare verso il miglior trattamento.

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Fonte: MSD Manuals

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