Ecco il trucco (quasi) infallibile per smascherare un bugiardo, secondo la scienza

Come riconoscere un bugiardo? Secondo i ricercatori olandesi, basta fare attenzione a questo piccolo dettaglio per capire se in nostro interlocutore mente oppure dice la verità

Sarebbe bello avere a disposizione uno strumento o un superpotere per riuscire a capire quando qualcuno ci sta dicendo una bugia. Nella letteratura e nel cinema, si incontrano spesso pozioni o macchine per la verità create a questo scopo, ma c’è qualcosa che possiamo usare nella vita reale?

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Amsterdam, esiste una strategia che tutti possiamo mettere in atto e riuscire a discernere la verità dalla menzogna con una precisione dell’80%.

I segnali che possono dimostrare che una persona ci sta mentendo sono numerosi: tono della voce, sudorazione, movimenti compulsivi (fregarsi le mani, toccarsi sempre i capelli), incertezza e altri.

Tuttavia, controllarli tutti insieme in una conversazione è un compito difficile anche per gli investigatori più esperti – e non è detto che ogni bugiardo mostri tutti questi sintomi (questo dipende anche dalla sua “bravura” nel mentire).

Ma c’è una cosa a cui possiamo affidarci per capire se una persona ci sta mentendo: è la cura dei dettagli durante un racconto. Più il racconto è dettagliato, secondo i ricercatori, meno è probabile che il nostro interlocutore stia dicendo una bugia.

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Lo studio

I ricercatori olandesi hanno coinvolto quasi 1.500 persone in una serie di test per verificare quanto fossero bravi a riconoscere i bugiardi in interviste, video, dichiarazioni e registrazioni audio. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi.

Alle persone del primo gruppo è stato chiesto di affidarsi all’intuizione per capire se le informazioni che ricevevano fossero delle bugie. A quelle del secondo gruppo è stato chiesto di concentrarsi esclusivamente sul livello di dettaglio dei resoconti per distinguere verità e bugie.

In particolare, il lavoro dei “detective” del secondo gruppo era quello di esaminare il grado con cui il racconto includesse dettagli come descrizioni di persone, luoghi, azioni, oggetti, eventi e la tempistica degli eventi.

Nel primo caso, i partecipanti non hanno avuto grande successo a distinguere la bugia dalla verità; nel secondo, invece, le bugie sono state riconosciute e segnalate con una precisione del 59-79%.

Spesso chi dice bugie ha la tendenza a infarcire di dettagli la propria storia al fine di renderla più credibile, e ciò potrebbe andare in controtendenza rispetto a quanto scoperto dagli scienziati.

In realtà, si tratta di dettagli inutili che non rispondono alle domande essenziali a cui i ricercatori hanno chiesto di fare attenzione (quando? cosa? chi? dove? perché?).

Se si ignorano le informazioni superflue che ci vengono fornite e ci si accorge che mancano quelle fondamentali nella narrazione di un fatto o un evento, ci sono buone possibilità che racconta stia mentendo.

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Fonte: Nature Human Behavior

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