Quanto ti ami davvero? 5 segnali che non stai davvero rispettando la persona più importante: te stesso

Non riuscire a esprimere le emozioni, non saper dire di no, accontentarsi di ciò che non soddisfa: ecco i segnali che non ci amiamo abbastanza

Si parla spesso di rispetto e amore che dobbiamo donare agli altri – siano essi amici, familiari o addirittura sconosciuti. Ma quanto siamo in grado di amare e rispettare noi stessi? Quanto abbiamo davvero a cuore la nostra persona, nonostante i difetti e i lati negativi?

Trascorriamo con noi stessi ogni momento della nostra esistenza, siamo senza dubbio la persona che frequentiamo di più al mondo – eppure pochissimi di noi riescono ad avere una relazione sana e sincera con se stessi.

Questo perché ci conosciamo troppo bene e non ci conteniamo se si tratta di giudicarci, di puntare i riflettori sui nostri difetti, di criticare le nostre decisioni e di alimentare rancore per gli errori che abbiamo fatto.

La maggior parte di noi non si ama e non si rispetta perché non pensa di meritarlo, non pensa di essere “abbastanza” per essere oggetto di amore, di attenzioni, di cura.

Ogni giorno ci impegniamo a rispettare gli altri, a mostrare amore a chi ci circonda, ma non esitiamo al contempo a farci del male, a mancare di rispetto alla persona più importante della nostra vita: noi stessi.

Ecco cinque segnali del fatto che non ci stiamo rispettando abbastanza e che dovremmo cambiare qualcosa nel nostro modo di gestire la relazione che abbiamo con noi stessi.

Non riesci a dire di no

Troppo spesso siamo incapaci di dire “no” – al nostro capo, a nostro figlio, al nostro partner, ai nostri genitori. Temiamo di deluderli, di arrecare loro dispiacere, e per questo preferiamo sacrificare noi stessi e le nostre esigenze.

Ci diciamo disponibili ad aiutare l’amica anche se non ci sentiamo bene, accettiamo di fare quel lavoro extra anche se sappiamo di non avere tempo, ascoltiamo le paturnie di nostro fratello anche quando abbiamo mal di testa e tutto ciò che vorremmo è metterci a letto.

Dovremmo, invece, imparare ad ascoltare i nostri bisogni e le nostre esigenze, iniziando a dire “no” agli altri per dire “sì” a noi stessi.

Se abbiamo tante cose da fare, evitiamo di accettare impegni che ci porteranno solo ulteriore stress; se siamo stanchi, esprimiamo la nostra volontà di restare a casa e non uscire; se semplicemente non abbiamo voglia di fare una cosa, ci basta dire di “no”.

Leggi anche: Imparare a dire no: ecco perché è importante (e come fare)

Sopprimi le tue emozioni

Siamo esseri senzienti ed emotivi, eppure ci auto-censuriamo quando si tratta di esprimere ciò che proviamo per paura di ferire qualcuno a cui vogliamo bene o perché temiamo di apparire fragili e insicuri.

Come siamo disposti ad ascoltare le paure e le preoccupazioni degli altri, invitandoli a dare sfogo a ciò che si agita nel loro animo, così dovremmo concedere a noi stessi il permesso di sentire le emozioni che ci travolgono e comunicarle al resto del mondo.

Mostriamo benevolenza nei confronti di noi stessi e delle nostre emozioni, impariamo a riconoscerle e a gestirle: chiuderle in una gabbia non farà altro che aumentare il nostro malessere.

Leggi anche: Emozioni negative: come imparare a gestirle e trasformarle in positività

Ti senti responsabile per tutto

Connessa alla nostra incapacità di dire “no” e di manifestare le nostre emozioni, c’è quella spiacevole sensazione latente che inquina ogni momento della nostra vita e che ci porta a sentirci responsabili e in colpa per tutto quello che succede attorno a noi.

In realtà, molte delle cose che accadono non dipendono dalla nostra volontà, né dalla nostra incapacità o dai nostri limiti: comprendere questo è il primo importante passo per liberarci dal pesante e oppressivo senso di colpa che ci attanaglia.

Non hai pazienza

Se ci ostiniamo a non dire mai quello che pensiamo davvero, a reprimere i nostri sentimenti e a non condividere con gli altri i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni, non dobbiamo stupirci poi se all’improvvisto esplodiamo in incontrollabili scatti d’ira.

La nostra pazienza dura solo finché manteniamo un giusto equilibrio psicofisico che ci permette di gestire i momenti di stress e di difficoltà – in caso contrario, ogni volta che saremo sotto pressione la nostra psiche non avrà appigli per rimanere salda e noi daremo di matto.

Ti accontenti (perché non pensi di meritare di meglio)

Non dare valore alla persona che siamo significa anche accontentarsi di situazioni e compagnie mediocri, convinti che non possiamo meritare di meglio.

Ecco allora che ci ostiniamo a coltivare relazioni sterili e poco gratificanti, continuiamo a frequentare persone che non ci stimolano e non ci apprezzano per quello che siamo, proseguiamo in attività che non ci permettono di esprimere appieno la nostra personalità.

Impariamo ad apprezzare il nostro valore e a portare valore nella nostra vita circondandoci di persone e situazioni che possono arricchirci spiritualmente, senza pensare di non meritarcele.

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