7 frasi da non dire a chi sta vicino a una persona che sta male

Come supportare psicologicamente una persona vicina a qualcuno che soffre? Ecco le frasi da dire (e quelle da evitare) per mostrare empatia

Quando una persona cara sta accompagnando un familiare in un momento difficile, il nostro primo istinto è di confortarla e darle sostegno. Tuttavia, a volte le parole che scegliamo possono avere l’effetto opposto, ferendo involontariamente chi e vicino a chi soffre.

Le parole sono armi potentissime: quando una persona sta soffrendo, ha bisogno di sentirsi ascoltata, compresa e supportata e le frasi sbagliate possono invalidare le sue emozioni, farla sentire sola amplificando il suo dolore.

In questa articolo, analizziamo alcune frasi da evitare quando si sta vicino a chi sta male. Esploreremo le ragioni per cui queste frasi possono risultare dannose e forniremo alternative più empatiche e costruttive.

“So come ti senti.”

Sebbene l’intenzione sia di mostrare empatia, questa frase può risultare controproducente: ricordiamo che nessuno può davvero conoscere le emozioni altrui, se non le vive in prima persona.

Ogni persona ha un’esperienza unica del dolore e della sofferenza, influenzata da fattori individuali come la storia personale, il carattere e la cultura. Affermare di sapere come si sente l’altra persona non fa altro che peggiorare il suo stato emotivo.

Possiamo, invece, porci in una disposizione d’ascolto e utilizzare frasi come:

  • “Immagino che tu stia attraversando un momento molto difficile.”
  • “Mi dispiace davvero tanto per quello che stai passando.”

“Non è poi così grave.”

Anche minimizzare la sofferenza altrui non è di aiuto: questo atteggiamento può far sentire la persona non ascoltata e incompresa, amplificando il senso di solitudine e frustrazione.

È importante, invece, riconoscere la validità e l’intensità delle emozioni altrui, anche se non le comprendiamo appieno.

Anche in questo caso, mostriamo comprensione e disponibilità ad ascoltare e aiutare attraverso frasi come:

  • “Voglio capire meglio come ti senti.”
  • “Puoi raccontarmi cosa stai passando?”
  • “C’è qualcosa che posso fare per te?”

“Tirati su!”

Seppur detta con le migliori intenzioni, questa frase può suonare come un rimprovero o un invito a reprimere le proprie emozioni.

È importante, invece, ricordare che ognuno ha il diritto di vivere e di esprimere la propria sofferenza nel modo che ritiene più in accordo con la propria sensibilità.

Incoraggiare una persona a “tirarsi su” può farla sentire non compresa e in colpa per non riuscire a superare il dolore in modo immediato. Ecco cosa possiamo dire invece per mostrare empatia:

  • “Prenditi il tempo di cui hai bisogno per elaborare le tue emozioni.”
  • “È normale sentirsi tristi, arrabbiati o spaventati nella tua situazione.”

“Pensa a chi sta peggio di te.”

Anche se detta con l’intento di consolare, questa frase può risultare controproducente: ovviamente ci saranno sempre condizioni più gravi o più drammatiche, ma paragoni di questo tipo non aiutano la persona a sentirsi meglio, anzi, possono farla sentire in colpa per la propria sofferenza.

È importante ricordare che ogni esperienza è unica e non va minimizzata o paragonata ad altre. Ecco come possiamo mostrare rispetto ed empatia per le emozioni altrui:

  • “La tua sofferenza è importante e merita di essere ascoltata.”
  • “Sono qui per te e voglio aiutarti a trovare il modo di affrontare la tua sofferenza.”

“Vedrai che passerà presto.”

In un momento di difficoltà, quando accanto a sé si ha una persona alle prese con una grande sofferenza, pensare in modo ottimista è impossibile.

Ecco perché questa frase può risultare sgradevole e offensiva. Inoltre, non è detto che la sofferenza passi presto, e dare false speranze può essere deleterio.

Al contrario, possiamo mostrare vicinanza e supporto concreti dicendo:

  • “So che questo è un momento difficile, ma ci sono persone che ti vogliono bene e ti aiuteranno ad affrontarlo.”
  • “Prenditi il tempo di cui hai bisogno per guarire.”

“Non pensarci troppo.”

Questa frase è irrealistica e non aiuta la persona ad affrontare la situazione. Davanti a una sofferenza intensa, come quella causata da una malattia grave o da un lutto, è impossibile “non pensarci”.

In altre parole, minimizzare la sofferenza e invitare a reprimerla non è una strategia efficace. Ecco come possiamo esprimere vicinanza a chi sta soffrendo:

  • “È normale pensare a quello che sta succedendo.”
  • “Possiamo trovare insieme dei modi per affrontare la tua sofferenza.”

“Devi essere più forte per lui/lei.”

Si tratta di una frase accusatoria e colpevolizzante che non aiuta la persona ad affrontare il dolore. La sofferenza non è una scelta e non è legata alla forza o alla debolezza di una persona.

Al contrario, attribuire la sofferenza a una mancanza di forza può aumentare il senso di inadeguatezza e di frustrazione. Come possiamo esprimere empatia? Ecco qualche esempio:

  • “Non è colpa tua se stai soffrendo.”
  • “Il dolore che provi è reale e va riconosciuto.”

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