I PFAS sono anche nel ketchup: indagine shock rileva le marche peggiori e migliori, la classifica Usa

I PFAS sono ovunque, anche nel ketchup. Un  laboratorio di analisi certificato ha trovato quantità rilevabili nel 65% dei casi

I PFAS sono ovunque, anche nel ketchup. Mamavation ha inviato 12 campioni del comune condimento a un  laboratorio di analisi certificato, che ha trovato quantità rilevabili nel 65% dei casi, probabilmente a causa di contaminazioni di produzione di Teflon o altre sostanze chimiche.

PFAS è l’acronimo di Perfluoroalkyl substances e fa riferimento in realtà ad una famiglia di composti organici di sintesi tutti costituiti da una catena alchilica (ovvero di –CH in diverse proporzioni), lineare o ramificata, in genere da 4 a 16 unità di carbonio, totalmente o parzialmente fluorurata: nel primo caso si parla di sostanze “perfluorurate”, nel secondo di “polifluorurate”.

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E sono ormai ovunque, in moltissimi oggetti di uso quotidiano ma anche nell’acqua piovana, negli oceani e nella polvere delle nostre case, in vernici, imballaggi alimentari, prodotti per la casa fino ad arrivare ai cosmetici. Si trovano anche nello strato superiore dei pannelli solari, nell’erba artificiale e nelle schiume antincendio.

La loro enorme diffusione ha provocato la contaminazione di acqua, aria, suolo e ovviamente anche dell’organismo umano. I PFAS sono stati trovati  persino nel latte materno umano.

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Ora lo troviamo anche nel ketchup, sì, quel comunissimo condimento, diffuso soprattutto tra giovani e giovanissimi.

Mamavation ha raccolto 12 marche di ketchup tra agosto e settembre del 2021 e ha inviato campioni di ognuna a un laboratorio certificato dall’EPA, che ha utilizzato la determinazione del fluoro totale, con un limite di rilevabilità pari a 10 parti per milione (ppm), al di sotto del quale sarebbe stato impossibile trovarlo. Nei casi in cui si sospettava che presenza delle sostanze nella plastica, il laboratorio ha analizzato anche questa, ma in nessuno dei casi ha trovato qui traccia di fluoro.

Le nostre scoperte hanno portato alcune cattive notizie – si legge sul sito – Oltre il 65% del ketchup acquistato in negozio che abbiamo testato ha prodotto livelli rilevabili di fluoro, il che indica possibili PFAS. Questa potenziale contaminazione nella produzione sembra essere diffusa nell’industria del ketchup. Suggeriamo vivamente a questi marchi di iniziare immediatamente a testare in modo indipendente il loro prodotto all’interno della confezione, identificando da dove provengono questi potenziali problemi e ripulire i loro prodotti e metodi di lavorazione.

Ecco i risultati, marca per marca.

NON BUONI

  • Annie’s Organic Ketchup — 13 ppm
  • FODY Ketchup — 13 ppm
  • Hunt’s Ketchup — 12 ppm
  • Organicville Made With Agave Nectar Ketchup – 15 ppm
  • Primal Kitchen Organic & Unsweetened Ketchup — 15 ppm
  • Sir Kensington’s Classic Ketchup — 18 ppm
  • Trader Joe’s Ketchup — 11 ppm
  • True Made Foods Veggie Ketchup — 16 ppm

MIGLIORI

  • 365 Whole Foods Market Tomato Ketchup — <10 ppm
  • Heinz Organic Certified Tomato Ketchup — <10 ppm

Quantità tossiche? Non lo possiamo dire ancora, e non è noto nemmeno se e come possano generarsi effetti di accumulo. Inoltre non sono noti quelli a lungo termine.

Non dovremmo rilasciare queste sostanze artificiali nell’ambiente perché circolano nei sistemi idrici. Alcuni si trasformano in PFAS più dannosi prima di tornare nell’aria dagli oceani, per poi tornare sulla terraferma. La soluzione a monte è in primo luogo non utilizzare queste sostanze chimiche persistenti

aveva dichiarato  Ian Cousins, chimico ambientale dell’Università di Stoccolma.

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Come evitarli quindi? Purtroppo i PFAS sono davvero dappertutto, ma intanto, se amiamo il ketchup, l’unica soluzione sicura appare quella di preparare il condimento in casa.

Leggi anche: Ketchup: la ricetta per prepararlo in casa

Fonti di riferimento: Mamavation

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