Pasta al glifosato: nel silenzio generale, continuano ad arrivare nei nostri porti navi cariche di grano canadese

Nonostante i proclami sull’“italianità” della pasta, a Bari altre due navi sono state ormeggiate con grano canadese al glifosato

Nonostante i proclami sull’“italianità” della pasta, si continuano ad usare grani esteri, di provenienza prevalentemente canadese, coltivati con norme molto meno stringenti delle nostre e che ammettono l’uso di contaminanti come il glifosato.

Basta andare al porto di Bari per scoprirlo. Qui, proprio pochi giorni prima che venissero dal risultato del test de Il Salvagente sul glifosato negli spaghetti, altre due navi erano ormeggiate con grano estero proveniente dal Canada. Sono due, infatti, le imbarcazioni approdate a Bari tra il 18 e il 23 novembre scorso, come denunciato da Grano Salus, l’associazione dei produttori “in difesa del consumatore”, che da anni combatte l’importazione del grano estero.

“Entrambe provengono da Port Cartier, situato nella provincia del Québec, in Canada, e le merci sono state sdoganate a Gibilterra. Destinataria la società di import Agri Vieste S.r.l. di Altamura. Il peso totale del carico ammonta a 550mila quintali – spiega l’associazione-. Per eludere i controlli della Sanità italiana, il carico di grano delle due imbarcazioni è stato sdoganato a Gibilterra. Destinaria delle merci è la società di Altamura Agri Vieste”.

Secondo quanto riportato da Grano Salus, il nome della prima nave che ha finito di scaricare a Bari è “RODOPI”, una Bulk Carrier battente bandiera Malta e proveniente dal porto di PORT CARTIER in CANADA, IMO: 9498274, con un carico di quasi 280mila quintali di grano duro destinato alla società AGRI VIESTE S.r.l. La nave ha fatto tappa anche a Gibilterra.

@GranoSalus

La seconda nave in ormeggio al porto di Bari è “STRANDJA”, una Bulk Carrier battente bandiera Malta e proveniente dal porto di PORT CARTIER in CANADA, IMO: 9564140, con un carico di quasi 270mila quintali di grano duro, anche questo destinato alla società AGRI VIESTE S.r.l. Anche questa nave ha fatto tappa a Gibilterra.

“Le paste italiane continuano a presentare residui di agenti contaminanti che sono potenzialmente nocivi per la salute. Lo avevamo dimostrato anche noi con altri test. Sul banco degli imputati compare ancora una volta il glifosato, ma non è l’unico. Sono state, infatti, riscontrate anche tracce di Deossinivalenolo (Don). Da questi dati emergono due cose, entrambe molto gravi. Primo, che nonostante i proclami sull’“italianità” della pasta, si continuano ad usare grani esteri, di provenienza prevalentemente canadese, coltivati con norme molto meno stringenti delle nostre e che ammettono l’uso di contaminanti come il glifosato”, tuona l’associazione.

E, in seconda battuta, questa è la prova provata che il Governo non sta rispettando l’impegno per sospendere il rinnovo del glifosato, assoggettare i grani esteri al principio di precauzione comunitario, vietare la presenza di glifosato in tutte le stive di grano importato anche se già sdoganato in altri porti europei (come nel caso delle due navi nel porto di Bari appena citato) e, infine, promuovere interventi normativi per vietare la presenza di agenti contaminanti negli alimenti.

I test e le navi ormeggiate tranquillamente nei nostri porti dimostrano che nulla di tutto questo è stato fatto.

Fonte: Grano Salus

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