Epidemia di parassiti nelle insalate in busta negli USA, oltre 200 contagiati in 8 Stati 

Insalata in busta contaminata dalla ciclospora. E' allarme negli Stati Uniti dove un focolaio ha contagiato oltre 200 persone in 8 stati

Insalata in busta contaminata dalla ciclospora. È allarme negli Stati Uniti dove un focolaio legato a consumo di alcune tipologie di insalate confezionate ha contagiato oltre 200 persone in otto stati americani, mandandone in ospedale 23.

Secondo quanto riportato dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) per fortuna non ci sono vittime ma il numero di persone colpite da Ciclospora è pari a 206, in 8 stati del Midwest (Illinois, Iowa, Kansas, Minnesota, Missouri, Nebraska, North Dakota e Wisconsin). Essi hanno riferito di aver mangiato insalate confezionate prima di ammalarsi. Da lì è scattata l’indagine per risalere alle tipologie di verdure che hanno originato questo focolaio.

E i risultati emersi non sono incoraggianti visto che i primi casi di ciclospora legati al consumo di insalata risalgono addirittura all’11 maggio 2020 mentre gli ultimi sono stati segnalati il 17 giugno. In tutto, 23 persone sono state ricoverate in ospedale e i lotti richiamati sono svariate decine.

Cos’è la ciclosporiasi 

La ciclosporiasi è una malattia intestinale causata dal parassita Cyclospora cayetanensis. Le persone possono esserne infettate consumando acqua o  cibo contaminati, come sta accadendo negli Usa. I sintomi più comuni sono forte dolore addominale, diarrea, nausea e vomito, dolori muscolari e affaticamento.

Le insalate miste “incriminate” contenevano lattuga iceberg, carote e cavolo rosso, erano prodotte da Fresh Expres e sono state vendute in molti stati con il marchio Fresh Express o con l’etichetta ALDI Little Salad Bar, Giant Eagle, Hy-Vee, Jewel-Osco Signature Farms, ShopRite Wholesome Pantry e Walmart Marketside.

https://twitter.com/Frances_Larina/status/1277400175380594689

Le autorità sanitarie americane hanno invitato a non mangiare, vendere o servire tali insalate invitando i cittadini a buttarle via anche se una parte è stata consumata e nessuno si è ammalato.

“CDC sta collaborando con la FDA per determinare se altri casi recenti di infezione da Ciclospora sono collegati a ingredienti contaminati in queste insalate miste confezionate. L’ndagine è in corso” spiegano i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie

Dal canto suo l’azienda produttrice si è difesa dicendo:

“Fresh Express prende molto sul serio le questioni sulla sicurezza alimentare, segue rigorosamente tutte le normative obbligatorie e implementa misure preventive progettate per ridurre al minimo i potenziali rischi. Fresh Express sta lavorando in stretto coordinamento con la FDA nelle sue continue indagini per identificare una fonte definitiva dell’attuale epidemia di ciclospora”.

Anche se quest’allerta non riguarda l’Italia, fa certamente riflettere sul consumo di insalate confezionate invece di quelle fresche. Molto diffuse perché già tagliate e pronte all’uso, esse offrono però innumerevole aspetti negativi, due su tutti: la produzione di più rifiuti per via dell’imballaggio in plastica e la genuinità.

E’ certamente meglio acquistare verdura fresca, meglio se a Km0 o dal proprio contadino di fiducia, assicurandosi di lavarla accuratamente.

Fonti di riferimento: PRN, CDC

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