Così cibi processati ti consumano il cervello aumentando di un terzo il rischio di demenza e Alzheimer

Un recente studio ha rivelato che il consumo di cibi lavorati e ultra-processati nel corso della vita può aumentare il rischio di sviluppare la demenza

La demenza è una malattia neurodegenerativa, i cui sintomi sono associati a un declino cognitivo, e un nuovo studio suggerisce che ciò che mangiamo potrebbe avere un legame con la malattia.

Dai biscotti ai cereali per la colazione, dalle bevande zuccherate alle carni lavorate, una dieta ricca di alimenti ultra lavorati può portare alla demenza: questo è il risultato della ricerca pubblicata su The Journal of the American Medical Association, secondo cui gli adulti di mezza età che hanno mangiato prodotti più trasformati nel corso della loro vita hanno visto il loro cervello diminuire del 28% più velocemente.

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Lo studio

I ricercatori hanno osservato più di 10.000 persone di età compresa tra 35 e 74 anni; nello specifico hanno esaminato ciò che consumavano, e dai dati è emerso che troppi snack malsani influiscono sulla potenza cerebrale.

I ricercatori hanno testato la memoria, la funzione esecutiva e il vocabolario dei partecipanti.

Il team ha anche fornito loro questionari per valutare ciò che avevano mangiato e bevuto nell’anno precedente il sondaggio, suddividendo gli alimenti in tre gruppi, tra cui alimenti non trasformati o minimamente trasformati, trasformati e ultra-lavorati.

I risultati hanno mostrato che coloro che seguivano questa dieta elaborata avevano un tasso di declino cognitivo più veloce del 28%, e anche i punteggi delle loro funzioni esecutive erano diminuiti del 25% più velocemente.

Il team ha suggerito che le citochine, proteine ​​infiammatorie prodotte dal corpo, potrebbero essere alla base del cambiamento cerebrale registrato durante lo studio.

La dottoressa Natalia Gomes Goncalves, autrice dello studio, ha affermato che tutti dovremmo limitare la quantità di alimenti ultra-elaborati in modo da prevenire la demenza.

I ricercatori hanno sottolineato che:

Gli studi di neuroimaging hanno scoperto che un consumo elevato di cibi lavorati, che caratterizzano l’alimentazione occidentale, è correlato a una riduzione dell’ippocampo sinistro e del volume della materia grigia in individui cognitivamente sani.

Un altro possibile meccanismo biologico per il declino della funzione esecutiva e della cognizione globale osservato nello studio, potrebbe essere correlato all’infiammazione sistemica causata dal consumo di alimenti ultra-elaborati.

Sebbene questo studio sia interessante, non mostra chiaramente un’associazione tra cibo ultra-elaborato e cognizione poiché l’effetto visto era limitato ai partecipanti più giovani.

Nonostante questa limitazione, però, i ricercatori hanno sottolineato che è meglio prediligere cibi più naturali e diminuire il consumo di carni lavorate e prodotti pre-confezionati.

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Fonte: JAMA

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