Condividi su Instagram e mangi gratis: il primo ristorante al mondo dove si paga con le foto

Scatta foto del cibo, condividilo su Instagram e mangi gratis. Il sogno di tutti i malati della nuova mania social, la "cibografia", si può avverare davvero in un nuovo ristorante nel Regno Unito. Si chiama 'The Picture House' ed è il primo ristorante del mondo pay-by-photo.

Scatta foto del cibo, condividilo su Instagram e mangi gratis. Il sogno di tutti i malati della nuova mania social, la “cibografia”, si può avverare davvero in un nuovo ristorante nel Regno Unito. Si chiama ‘The Picture House‘ ed è il primo ristorante del mondo pay-by-photo.

Il locale ha fatto il suo debutto al prestigioso Ice Tank di Londra, nel quartiere di Soho, e si sposterà poi il prossimo mese a Manchester e Leeds. Il ristorante fa parte del colosso alimentare dei surgelati Birds Eye, in Italia Findus, che ha deciso di fruttare l’ossessione degli utenti di fotografare il cibo e metterlo online in un’attività promozionale.

Quale migliore modo per pubblicizzare una nuova gamma di prodotti che con un hashtag utilizzato da migliaia di internauti? Nello specifico, le paroline magiche da usare per mangiare gratis sono #BirdsEyeInspirations e #PictureHouseLondon.

L’idea è geniale, ma forse lo scopo non è propriamente uno dei migliori al mondo. Il ristorante, infatti, è parte di ‘Food for Life’ di Birds Eye, un nuovo progetto di marketing che mira a cambiare il modo di considerare il cibo congelato. Per ora l’azienda si sta concentrando su come le persone interagiscono e consumano i loro pasti.

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E ha addirittura assunto una fotografa esperta di cibo su Instagram, Marie Marte, per aiutare le persone a scattare fotografie di alta qualità. Così ai commensali vengono offerti tutorial su come scattare belle e affascinanti foto del cibo, prima di caricarle e procedere a mangiare gratis.

Certo è che sempre più persone nel mondo pagano per il pasto e alla fine fotografano comunque il piatto. Quindi la trovata di ‘The Picture House’ sembra comunque un buon incentivo che potrebbe diffondersi a macchia d’olio, se usato nel modo giusto. Quanto sarebbe bello se a essere fotografati fossero prodotti dei nostri mercati contadini, a km zero e biologici, invece dei surgelati?

Roberta Ragni

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