Questa estate rischiamo di non trovare le ciliegie pugliesi nei supermercati (ed è una pessima notizia)

Stanno per arrivare le ciliegie (il loro naturale periodo di maturazione va infatti da fine maggio a inizio luglio) e siamo in tanti ad attenderle con impazienza. In Puglia, però, vi sono non pochi problemi che stanno mettendo a rischio il raccolto di questi frutti, con possibili aumenti dei prezzi al consumatore

Per chi non vede l’ora di mangiare le ciliegie arrivano brutte notizie, almeno in merito alla produzione pugliese. Come fa sapere infatti Coldiretti Puglia, il raccolto è seriamente a rischio per due problemi fondamentali: le condizioni meteo avverse e la carenza di manodopera.

Anche in Puglia, infatti, nelle ultime settimane ha piovuto molto, troppo, e con tanto di grandine. Questo maggio assomiglia più ad un novembre (almeno fino ad oggi) e di una tale situazione non può che risentire fortemente la produzione di frutta e verdura.

Per quanto riguarda le ciliegie, i frutti hanno iniziato a rompersi proprio nei giorni in cui la raccolta avrebbe dovuto iniziare.

Come ha ricordato la Coldiretti Puglia, da una parte ovviamente la pioggia serve ma il cambiamento climatico ha fatto diventare quelle che erano normali pioggie delle vere e proprie inondazioni:

Se la pioggia è attesa per ripristinare le scorte idriche in bacini e terreni, i forti temporali con precipitazioni violente peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Questa situazione, nel settore delle ciliegie, aggrava un problema che i produttori già segnalano da tempo, ovvero la carenza di manodopera. Non si trovano infatti persone a sufficienza per raccogliere le ciliegie nella regione e la carenza è molto rilevante, Coldiretti segnala che ci sarebbe bisogno di circa 10mila lavoratori per poter evitare la perdita di raccolti.

Starete pensando che il problema sia solo regionale e che comunque più di tanto non vi toccherà. In realtà non è proprio così, vi ricordiamo infatti che la Puglia è il maggior produttore di ciliegie in Italia e dunque potremmo veder scarseggiare questi frutti nei supermercati.

La produzione di ciliegie si concentra principalmente nella provincia di Bari che rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale.

C’è poi un ultimo ma non poco rilevante problema, come fanno sapere sempre dalla Coldiretti Puglia:

La produzione di ciliegie subisce anche gli attacchi di insetti alieni, come la Drosophila Suzukii, il moscerino che attacca prevalentemente dei piccoli frutti specie con buccia sottile come la ciliegia. Per questo va sostenuta e finanziata la ricerca con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l’introduzione in Puglia dell’Imenottero Ganaspis Brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della Suzukii nei nostri territori.

Tutta questa concomitanza di fattori, ed una eventuale minore produzione di ciliegie, potrebbe avere come contraccolpo anche un aumento dei costi al consumatore.

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Fonte: Bari Today

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