Burro, fa davvero male? Protegge dal diabete? Il parere degli esperti

Burro. Fa male, fa bene o non incide per niente sulla nostra salute? E’ davvero la scelta migliore che possiamo fare quando siamo alla ricerca di un condimento o di una sostanza grassa per amalgamare e rendere più morbide e gustose le nostre pietanze preferite?

Burro. Fa male, fa bene o non incide per niente sulla nostra salute? È davvero la scelta migliore che possiamo fare quando siamo alla ricerca di un condimento o di una sostanza grassa per amalgamare e rendere più morbide e gustose le nostre pietanze preferite?

A queste domande sono state date risposte diverse in tempi diversi anche se spesso la tendenza è quella di demonizzare questo grasso di origine animale. Adesso si aggiunge però una nuova ricerca ad affermare che il parere del tutto negativo sul burro deve essere quanto meno ridimensionato.

Ciò non significa che il consumo di burro sia consigliato ma che, come ha affermato Dariush Mozaffarian, coordinatore della ricerca:

“i nostri risultati suggeriscono che il burro non dev’essere demonizzato, né considerato ‘una scelta salutare‘”.

Ma cosa ha dunque evidenziato nello specifico il nuovo studio, condotto dalla Tufts University di Boston in collaborazione con l’Università di Sydney? Innanzitutto c’è da specificare che la ricerca si è basata sui dati di 9 precedenti studi realizzati su un campione di oltre 630 mila persone. Nelle precedenti occasioni si era valutato l’effetto di un consumo di burro quotidiano compreso tra i 5 e i 45 grammi.

Si è visto così, analizzando e confrontando i dati, che un consumo medio di 14 grammi di burro ogni giorno non aumenta significativamente il rischio di morte ma soprattutto che non vi è aumento della comparsa di malattie cardiovascolari, come invece si è soliti credere. Ancora da valutare e confermare invece un eventuale effetto benefico inaspettato del burro, ovvero la capacità di questo grasso di proteggere dall’insorgenza di diabete tipo 2. Sono gli stessi ricercatori infatti ad affermare che sono necessari nuovi studi e ricerche per chiarire meglio la questione.

La ricercatrice Laura Pimpin ha dichiarato:

“Anche se le persone che consumano più burro generalmente seguono un regime alimentare e conducono uno stile di vita peggiore, complessivamente l’alimento risulta abbastanza neutrale. Questo suggerisce che il burro può essere considerato come un cibo ‘via di mezzo’: è una scelta più salutare di zuccheri o amidi, ma meno sana degli oli vegetali”.

Per noi la notizia non è nuova. Ve lo diciamo da tempo: meglio sempre prediligere oli vegetali di qualità (come l’olio extravergine di oliva) biologici e spremuti a freddo. Esistono poi anche altre alternative al burro che si possono prendere in considerazione, potete trovarle tutte qui.

Leggi anche: BURRO: 5 ALTERNATIVE VEGETALI AL DI LA’ DELLA MARGARINA

Altra buona idea per sostituire i grassi di origine animale è preparare in casa del burro a partire da frutta secca come anacardi, arachidi o mandorle.

Francesca Biagioli

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