Divieto di fumare all’aperto e stretta sulla sigarette elettroniche: come potrebbe cambiare la legge contro il fumo in Italia

Nel nostro Paese sarà davvero vietato fumare all'aperto o nelle zone fumatori che sono presenti attualmente in molti locali? Ecco cosa prevede la proposta di revisione delle restrizioni sul tabagismo lanciata dal ministro della Salute

A vent’anni dall’approvazione della legge Sirchia contro il fumo in Italia, potrebbero essere introdotti dei nuovi divieti. A parlare di un’ulteriore stretta è il ministro alla Salute Orazio Schillaci che – intervenuto alla Camera – ha annunciato la necessità di un aggiornamento in materia di tabagismo.

Nel mirino del piano del Governo, il cui fine è tutelare la salute dei cittadini (specialmente quella dei più vulnerabili), non ci sarebbero soltanto le sigarette tradizionali, ma anche quelle a tabacco riscaldato e quelle elettroniche. Vediamo come potrebbe cambiare la legge.

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La nuova stretta sulle sigarette

A proposito di sigarette, il ministro Schillaci ha fatto sapere di essere intenzionato a proporre “l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza”.

Fra i punti che fanno discutere vi è l’eliminazione delle sale fumatori all’interno dei locali al chiuso. Come anticipato, la stretta potrebbe riguardare anche le sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato. Secondo Schillaci, le restrizioni dovranno tenere conto della crescita della vendita di prodotti come le e-cig e le sigarette senza combustione e degli studi sempre più numerosi relativi ai loro possibili effetti deleteri sulla salute.

Motivo per cui intende estendere, appunto, il “divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato ed estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina”.

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Le misure suggerite dal ministro della Salute stanno generando polemiche fra gli italiani, ma dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) sono state promosse a pieni voti.

Il fumo rappresenta la più grande minaccia per la salute umana e provoca in modo diretto più decessi di alcol, droga, incidenti stradali, aids, omicidi e suicidi messi insieme.  – sottolinea la SIMA – In Italia i decessi legati al fumo sono oltre 93.000 ogni anno, il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne. Il costo sociale e sanitario per la collettività determinato dal fumo è pari in Italia a oltre 26 miliardi di euro ogni anno.

E, secondo quanto ribadito dall’associazione, le sigarette senza combustione rappresentano una minaccia specialmente per le fasce più giovani della popolazione.

Le sigarette a tabacco riscaldato rappresentano la porta di ingresso che introduce i giovani al fumo, con costi sociali e sanitari enormi perché chi inizia a fumare in giovane età sarà con ogni probabilità un fumatore a vita – sostiene il presidente Sima, Alessandro Miani – Gli ultimi numeri ufficiali registrano in Italia una abnorme crescita nel numero di fumatori di sigarette a tabacco riscaldato, che passa dall’1,1% della popolazione del 2019 al 3,3% del 2022 (circa 1.700.000 persone), con un aumento del +200% in appena due anni. Più di una persona su tre (il 36,6%) le considera tuttavia meno dannose di quelle tradizionali.

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